Almeno 1.300 morti ad Haiti nel terremoto che ha colpito un Paese spossato da 11 anni di post-terremoto

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Almeno 1.300 morti ad Haiti nel terremoto che ha colpito un Paese spossato da 11 anni di post-terremoto

Cominciano ad arrivare gli aiuti di Onu, Messico e Repubblica Dominicana. Ma la tragedia potrebbe essere ancora peggiore di quel che si crede
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Il conteggio dei morti nel terremoto di magnitudo 7.2  che ha colpito Haiti la mattina del 14 agosto, il giorno di ferragosto era arrivato a 1.297 persone (i feriti sono circa 6.000), più di 13.000 case sono state distrutte e quasi 14.000 sono state fortemente danneggiate. risprofondando il più povero Paese delle Americhe nella tragedia del terremoto del gennaio di 11 anni fa, nel quale morirono 200.000 persone, e dalla quale Haiti non si era mai risollevata.

Il bilancio purtroppo potrebbe essere molto più pesante: molte persone risultano ancora disperse, mentre molte vittime potrebbero essere ancora sotto le macerie.

Il nuovo primo ministro di Haiti, Ariel Henry, ha dichiarato lo stato di emergenza per un mese e ha detto che «Alcune città sono state quasi completamente distrutte».

Il direttore della protezione civile di Haiti, Jerry Chandler, il 14 agosto aveva già  fornito  cifre terribili che nella giornata e della notte del 15 agosto sono enormemente cresciute: «Abbiamo registrato 160 morti al Sud, 42 a Nippes, 100 a Grand Anse e due al Nord-Ovest. I primi interventi, effettuati sia da soccorritori professionisti che da membri della popolazione, hanno permesso di estrarre molte persone dalle macerie. Gli ospedali continuano a ricevere feriti».

L’US Geological Service ha rivelato che Il terremoto è avvenuto intorno alle 8:30 ora locale a 12 km dalla città di Saint-Louis-du-Sud, situata a circa 160 km dalla capitale, Port-au-Prince. Un allarme tsunami emesso subito dopo il terremoto è fortunatamente rientrato.  La lunga scossa è stata avvertita in tutto il Paese e sono già stati registrati gravi danni materiali nelle città di Jérémie e Les Cayes, nella penisola sud-occidentale dell’isola.  Sui video condivisi online, i residenti hanno filmato le rovine di vari edifici in cemento, tra cui una chiesa di Les Anglais, 200 km a sud-ovest di Port-au-Prince, nella quale  sabato mattina era in corso una cerimonia nella città».

Secondo i giornali di Haiti, le città più colpite dal terremoto sono Les Cayes-Sud, Jérémie e Les Nippes.

Ieri il sottosegretario generale per gli affari umanitari  delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha comunicato che «L’Onu stanzierà almeno 8 milioni di dollari per aiutare le vittime del terremoto ad Haiti. Questa somma viene inviata alle persone colpite dal disastro per cure mediche, acqua pulita, rifugi temporanei e misure sanitarie». Il Messico ha già inviato cibo e medicine per via aerea, la Repubblica Dominicana lo sta facendo attraverso il confine terrestre con Haiti.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha offerto l’assistenza Usa ad Haiti e ha annunciato che la Casa Bianca ha autorizzato una risposta americana immediata e ha incaricato il direttore dell’agenzia di aiuti internazionali americana (USAID), Samantha Powers, a coordinare questo lavorogiornalisti che hanno chiesto l’anonimato. Più di 200.000 morti nel terremoto del 2010 Il Paese più povero delle Americhe ricorda ancora il terremoto del 12 gennaio 2010, che ha devastato la capitale e diverse località di provincia.

Haiti è ancora alle prese con la ricostruzione del terremoto del 2010 che lasciò più di un milione e mezzo di haitiani senza casa, ponendo le autorità e la comunità umanitaria internazionale davanti alla colossale sfida della ricostruzione, in un Paese senza catasto né regolamenti edilizi. Incapace di affrontare questa sfida della ricostruzione, Haiti, che viene regolarmente colpita da uragani, è precipitata in un’infinita crisi socio-politica e il nuovo terremoto l’ha colpita quasi un mese dopo l’assassinio del presidente Jovenel Moïse da parte di un commando armato colombiano.statuinitense-haitiano di mercenari. Il terremoto è arrivato mentre una tempesta tropicale colpisce la regione dei Caraibi e Haiti sta affrontando un nuovo picco di casi di Covid-19.

L’Onu si è  messa subito al lavoro per sostenere il lavoro dei soccorritori ad Haiti e il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha detto di seguire da vicino lo sviluppo della tragedia ad Haiti, mentre l’Unicef ha annunciato che i suoi team già sul campo hanno effettuato valutazioni per dare priorità ai bisogni urgenti e fornire assistenza alle popolazioni colpite dal terremoto. L’Unicef conferma che «Il terremoto è stato avvertito nella capitale haitiana, Port-au-Prince, ma l’epicentro è stato rilevato nel sud del Paese.

Si registrano gravi danni, morti e feriti nei dipartimenti di Grande Anse, Sud e Sud-Est.

Bruno Maes, rappresentante nazionale dell’Unicef ad Haiti. Ha sottolineato: «Siamo profondamente rattristati dalle notizie di vittime e ingenti danni a seguito del terremoto di oggi ad Haiti. L’Agenzia è solidale con le famiglie e i bambini a seguito di questo disastro. L’Unicef sta lavorando con partner governativi e non governativi per fornire supporto alle comunità colpite. I bambini e le famiglie potrebbero essere stati sfollati a causa del terremoto e hanno urgente bisogno di riparo, acqua pulita, cure mediche e protezione».

La direttrice esecutiva dell’Unicef, Henrietta Fore si è detta subito  profondamente addolorata per la tragedia in corso: «Oggi e nei giorni a venire, l’Unicef lavorerà a stretto contatto con i suoi partner per raggiungere i bambini e le famiglie colpite».

Collen Vixen Kelapile, presidente del Consiglio economico e sociale dell’Onu, ha evidenziato che «Il popolo haitiano è nei nostri pensieri in questo momento difficile.Poi, riferendosi all’organismo istituito per fornire consulenza e promuovere la ripresa, la ricostruzione e la stabilità socio-economica nel Paese, ha concluso: «Il Groupe consultatif ad hoc du Conseil sur Haïti  continuerà a lavorare per promuovere lo sviluppo a lungo termine del Paese».

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