Il cimitero preistorico di Yuzhniy Oleniy Ostrov in Russia racconta come i nostri antenati hanno affrontato il cambiamento climatico

0

Il cimitero preistorico di Yuzhniy Oleniy Ostrov in Russia racconta come i nostri antenati hanno affrontato il cambiamento climatico

Cambiamenti sociali e comportamentali rapidissimi per adeguarsi a un periodo più freddo
www.greenreport.it

Lo studio “Radiocarbon dating from Yuzhniy Oleniy Ostrov cemetery reveals complex human responses to socio-ecological stress during the 8.2 ka cooling event”, pubblicato su Nature Ecology & Evolution da un team internazion ale di ricercatori guidato dal britannico Rick Schulting   della School of Archaeology dell’università di Oxford, fornisce nuove informazioni su come i nostri primi antenati hanno affrontato i cambiamenti climatici. Secondo gli scienziati europei e russi «Nuove datazioni al radiocarbonio dimostrano che il grande cimitero del primo Olocene di Yuzhniy Oleniy Ostrov, presso il lago Onega, a circa 500 miglia a nord di Mosca, che in precedenza si pensava fosse stato in uso per molti secoli, in realtà venne utilizzato solo per uno o due secoli. Inoltre, questo sembra essere in risposta a un periodo di stress climatico».

Yuzhniy Oleniy Ostrov, dove ci potrebbero essere fino a 400 tombe, è uno dei più grandi cimiteri del primo Olocene scoperti nell’Eurasia settentrionale. 177 di w queste antichissime tombe vennero scavate negli anni ’30 da un team di archeologi sovietici che, grazie al loro lavoro, rivelarono che questo sito cimiteriale è molto importante per gli studi mesolitici europei, in parte per la varietà delle offerte funerarie che accompagnavano le sepolture. Si va da alcune tombe prive di offerte ad altre con offerte abbondanti ed elaborate.

L’Olocene, l’attuale epoca geologica iniziata circa 11.700 anni fa, era stato relativamente stabile rispetto agli eventi climatici attuali, ma ci sono una serie di fluttuazioni climatiche registrate nelle carote di ghiaccio della Groenlandia. Il più noto di questi eventi è il raffreddamento avvenuto 8.200 anni fa, la più grande recessione climatica dell’Olocene, durata da uno a due secoli. Ma ci sono poche prove che i cacciatori-raccoglitori, che all’epoca occupavano la maggior parte dell’Europa, ne siano stati duramente colpiti e, se lo sono stati, in quali modi specifici.

Secondo gli autori del nuovo studio, «La creazione del cimitero rivela  una risposta sociale allo stress causato dal calo regionale delle risorse. In un periodo di cambiamento climatico, il Lago Onega, il secondo lago più grande d’Europa, aveva un proprio microclima ecologicamente resiliente. Questo avrebbe attirato selvaggina, compresi gli alci, sulle sue rive mentre il lago stesso avrebbe permesso una pesca produttiva. A causa dell’abbassamento della temperatura, molti dei laghi meno profondi della regione potrebbero essere stati suscettibili al noto fenomeno delle morie invernali di pesci, causato dall’esaurimento dei livelli di ossigeno sotto il ghiaccio».

La creazione del cimitero a Yuzhniy Oleniy Ostrov avrebbe contribuito a definire l’appartenenza al gruppo per quelle che sarebbero state bande di cacciatori-raccoglitori precedentemente disperse, mitigando il potenziale conflitto per l’accesso alle risorse del lago sempre più scarse.

Ma il team di ricercatori ha scoperto che  «Quando il clima è migliorato, il cimitero è stato in gran parte non utilizzato, perché le persone presumibilmente sono tornate a uno stile di vita più mobile e il lago è diventato meno centrale».

Schulting evidenzia che «La stretta associazione tra l’uso del cimitero e il calo climatico tra 8200 e 8000 anni fa ci ha colto completamente di sorpresa. In precedenza, si pensava che il sito fosse utilizzato per la sepoltura sia prima che dopo. E’ raro trovare comunità di cacciatori preistorici-raccoglitori che stavano apparentemente reagendo a un evento climatico rapido come questo e, di certo, non avremmo previsto questa risposta ma, ad esempio un abbandono temporaneo della regione fino a quando il clima non fosse migliorato. Questo dimostra la flessibilità per la quale le comunità di cacciatori-raccoglitori sono così famose»

I cambiamenti sociali e comportamentali, verso quello che potrebbe essere visto come un sistema sociale più “complesso”, con abbondanti offerte funerarie, dipendevano quindi  dalla situazione. Ma il team fa notare che «Suggeriscono la presenza di importanti responsabili delle decisioni e i risultati implicano anche che le prime comunità di cacciatori e raccoglitori erano altamente flessibili e resilienti. I risultati hanno implicazioni per la comprensione del contesto per l’emergere e la dissoluzione della disuguaglianza socioeconomica e della territorialità in condizioni di stress socio-ecologico».

La datazione al radiocarbonio dei resti umani e dei resti animali trovati  nel sito rivela che l’utilizzo del cimitero è avvenuto in un periodo che va da 100 a 300 anni, in particolare concenteato tra l’8250 e l’8.000 a.C, un’epoca che coincide quasi esattamente con il drammatico evento di raffreddamento di 8200 anni fa,  «Quindi  – concludono i ricercatori – questo sito potrebbe fornire prove di come questi esseri umani hanno risposto a un cambiamento ambientale portato dal clima».

Share.

Leave A Reply