Inondazioni da collasso di laghi glaciali? Hanno da poco fatto crollare un ponte in Pakistan

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Inondazioni da collasso di laghi glaciali? Hanno da poco fatto crollare un ponte in Pakistan

Un paio di giorni fa in Pakistan un ponte è stato spazzato via da un’inondazione provocata dal collasso di un lago ghiacciato. Un fenomeno raro e che non ci riguarda? Niente affatto, quanto avvenuto in Asia dovrebbe preoccuparci tutti
di Rosita Cipolla
www.greenme.it

Sicuramente vi sarà capitato in questi ultimi giorni di imbattervi nelle drammatiche immagini del crollo del ponte Hassanabad nella valle dell’Hunza, in Pakistan, a seguito di un’inondazione provocata dallo scioglimento di un lago glaciale. Le foto e i video sono rimbalzati sui social e sulle testate di tutto il mondo.

Ma probabilmente ciò che non vi hanno spiegato benissimo è che questi episodi estremi non saranno più una rarità, ma rischiano di diventare sempre più frequenti per via della crisi climatica. Cerchiamo di capire nel dettaglio cos’è accaduto in Pakistan, messo in ginocchio nelle ultime settimane da un’ondata di caldo record, e cosa sono le inondazioni da collasso dei laghi glaciali.

Cos’è accaduto in Pakistan

Come anticipato, lo storico ponte, che si trova nella regione pakistana del Gilgit-Baltistan (a Nord del Paese), è stato spazzato via da una potente inondazione. Il fenomeno è stato generato dallo scioglimento di un lago glaciale, come confermato anche dalla ministra pakistana per il Cambiamento Climatico Sherry Rehman.

Pochi giorni fa il Ministero per il Cambiamento Climatico aveva avvertito dell’alta vulnerabilità del Pakistan per via delle elevate temperature. – ha chiarito la ministra su Twitter – Il ponte di Hassanabad sul è crollato a causa del GLOF (inondazione da collasso di un lago ghiacciato) dello scioglimento del ghiacciaio Shisper, che ha provocato l’erosione sotto i pilastri. Il Pakistan ha il maggior numero di ghiacciai al di fuori della regione polare e molti stanno perdendo massa a causa delle alte temperature globali. È  necessario che i leader globali riducano le emissioni. Se non agiamo, saremo destinati a molti di questi eventi climatici causati dall’uomo.

Negli ultimi due mesi il Subcontinente asiatico è stato investito da un’ondata di caldo infernale, che sta causando numerosi danni all’agricoltura e mettendo a dura prova la popolazione. In Pakistan e India i termometri hanno sfiorato i 50° e, secondo quanto riferito dagli esperti, il volume del lago glaciale pakistano Shisper è aumentato del 40% nel corso delle ultime tre settimane.

Cosa si intende per inondazioni da collasso di laghi glaciali

Il fenomeno avvenuto in Pakistan ha un nome ben preciso: in inglese è indicato con l’acronimo GLOF (glacial lake outburst flood), mentre in italiano si parla di “inondazioni da collasso di laghi glaciali”. Negli ultimi decenni questi fenomeni estremi, causati dall’innalzamento delle temperature, sono diventati sempre più frequenti, seminando morte e distruzione di abitazioni, ponti e altre strutture. Il Pakistan è uno dei Paesi al mondo maggiormente a rischio GLOF: qui si trova, infatti, l’Hindu Kush, catena montuosa che ospita ghiacciai e laghi glaciali. Questa zona è costantemente monitorata dagli esperti perché il rischio collasso di questi bacini è molto alto e potrebbe avere effetti deleteri sulle comunità che vivono a valle.

Nell’Asia meridionale, in particolare nella regione dell’Himalaya, si è osservato un aumento della frequenza degli eventi GLOF nella seconda metà del XX secolo. L’inondazione da collasso che ha colpito la zona nepalese dell’Himalaya nel 1985, nota come il GLOF del Dig Tsho, ha completamente devastato la piccola centrale idroelettrica di Namche.

Secondo uno studio pubblicato lo scorso anno sulla rivista Science Direct, i laghi dell’Himalaya e dell’America del Sud sono delle bombe pronte a esplodere: questo perché a partire dal 1990 il loro volume è aumentato del 50%. Il rischio di inondazioni catastrofiche è, quindi, dietro l’angolo. Le aree più vulnerabili sono l’Asia centrale, seguita dal Sud America, dalle Alpi europee, dall’Islanda, dalla Scandinavia, dall’America nordoccidentale e dalla Groenlandia. Questi fenomeni catastrofici, dunque, riguardano anche l’Europa più di quanto immaginiamo e con l’acuirsi della crisi climatica il numero delle zone del mondo a rischio inondazioni è destinato a crescere…

Fonti: Ministry of Climate Change (Pakistan)/ESA /Science Direct

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