Gli anelli gassosi attorno a Nettuno non sono mai stati così nitidi

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Gli anelli gassosi attorno a Nettuno non sono mai stati così nitidi

I ricercatori della NASA hanno condiviso le prime immagini raccolte dal telescopio Webb che raffigurano il pianeta più esterno della nostra galassia: Nettuno
di Sabrina Del Fico
www.greenme.it

Una visione così nitida di Nettuno e dei suoi anelli gassosi non si era mai registrata finora: solo disegni e ricostruzioni grafiche avevano provato a definire i contorni del pianeta più esterno della nostra galassia. Ma ora, grazie al telescopio spaziale James Webb, gli esperti della NASA hanno potuto osservare il pianeta in modo completamente nuovo.

Le prime osservazioni spaziali di Nettuno risalivano al 1989, quando la sonda Voyager 2 riuscì per la prima volta a catturare qualche immagine del pianeta. Ovviamente, la tecnologia dell’epoca non è paragonabile a quella che c’è ora e che ha permesso di individuare non solo i numerosi anelli luminosi attorno al pianeta, ma anche bande gassose più tenui finora rimaste sconosciute.

Questo dettaglio è stato reso possibile grazie all’altissima qualità delle immagini raccolte dal telescopio, estremamente stabili e precise anche grazie all’uso della NIRCam (Near-Infrared Camera), una telecamera a infrarossi che ha permesso di scoprire dettagli rimasti ancora inediti.

Sin dalla sua scoperta, avvenuta nel 1846, Nettuno ha affascinato scienziati e astronomi. Situato 30 volte più lontano dal Sole rispetto alla Terra, il pianeta risente solo minimamente dell’azione termica e luminosa del Sole: si pensi che il mezzogiorno su Nettuno è paragonabile a un crepuscolo fioco sulla Terra.

Rispetto ai giganti gassosi, Giove e Saturno, Nettuno è molto più ricco di elementi più pesanti dell’idrogeno e dell’elio. Fino ad ora i telescopi ne avevano restituito un’immagine bluastra – effetto della presenza di metano nella sua massa ghiacciata.

L’utilizzo di una telecamera a infrarossi, invece, ha permesso di vedere il pianeta sotto una nuova luce: il gas metano, infatti, assorbe la luce rossa e infrarossa e questo restituisce l’immagine di una massa molto scura – tranne nei punti in cui sono presenti nubi gassose ad alta quota, che riflettono la luce del Sole prima che questa venga assorbita dal gas e che si mostrano quindi come striature molto più chiare.

nettuno

@NASA

Il telescopio James Webb ha immortalato anche sette delle quattordici lune di Nettuno note alla comunità scientifica – in particolare, la luminosa luna Triton. Ricoperta interamente da una superficie di azoto condensato, la luna Triton riflette il 70% della luce solare che la colpisce: questo la rende tanto luminosa da essere scambiata per una stella.

Sono ancora poche le informazioni relative a Nettuno e alle sue lune, ma certamente l’ausilio del telescopio Webb si rivelerà prezioso nei prossimi anni per indagare meglio anche questa parte della galassia così lontana e oscura.

Fonte: NASA

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