Maggio 1921: la più grande tempesta magnetica del XX secolo

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Maggio 1921: la più grande tempesta magnetica del XX secolo

Tra il 14 e 15 maggio 1921 una serie di eventi devastanti si verificarono in diverse località del pianeta: erano le manifestazioni della più grande tempesta magnetica del XX secolo
di Lili Cafarella e Ingrid Hunstad
Tratto da Ingvambiente

Durante la notte tra il 14 e 15 maggio del 1921 una serie di eventi distruttivi si presentarono in tutto il mondo. In Europa una centrale telegrafica svedese improvvisamente aveva preso fuoco. I sistemi telegrafici parigini erano andati fuori uso e grandi correnti indotte erano state osservate nei sistemi telegrafici in Inghilterra, Scozia e Irlanda. Le linee telefoniche da Copenaghen a Göteborg e Stoccolma risultarono inutilizzabili per molte ore. Dall’altra parte dell’Atlantico, a New York, non era andata meglio: il quadro elettrico della stazione Brewster della Central New England Railroad aveva preso fuoco e le fiamme si erano diffuse fino a distruggere l’intero edificio. Si erano registrate ampie interruzioni dei sistemi telegrafici in tutti gli Stati Uniti occidentali, le centraline del telegrafo avevano preso fuoco e c’erano stati gravi danni sui sistemi telegrafici in ampie aree come Denver, Salt Lake City, San Francisco, Seattle e Spokane. I sistemi telegrafici a Phoenix, in Arizona erano andati fuori uso. Effetti dello stesso tipo si osservarono sulle linee telegrafiche nell’Australia occidentale. 

Il 15 maggio 1921 era destinato a passare alla storia.

Cosa era successo?

Si era verificata la più grande tempesta magnetica mai osservata nel corso di tutto il XX secolo.

la più grande tempesta del XX secolo
La notizia sui giornali dell’epoca

L’evento

Nei giorni precedenti al 15 maggio era comparsa una enorme macchia sulla superficie solare, denominata AR1842  delle dimensioni di 151.000 km per 34.000 km. La macchia in seguito risultò essere responsabile di una serie di espulsioni di massa coronale (Coronal Mass Ejection, CME) particolarmente potenti che colpirono la Terra per tre giorni consecutivi, dal 13 al 16 maggio. Le sollecitazioni avevano mandato più volte fuori scala i magnetometri di tutto il mondo che avrebbero dovuto registrare le variazioni dei valori del campo magnetico terrestre. 

La recente ricostruzione dell’evento ci dice che tre furono gli episodi principali che lo caratterizzarono: il primo fu costituito dall’arrivo nella notte del 13 maggio di due CME, che avrebbero  spazzato via molta della densità delle particelle presenti tra il Sole e la Terra, spianando la strada al successivo CME. Quest’ultimo impattò sulla magnetosfera terrestre alle 22:20 UT del giorno 14 e lo fece con particolare violenza. L’ultimo CME della serie avrebbe raggiunto il nostro pianeta il 16 maggio, con un impatto simile a quello dei giorni precedenti.

La serie di eventi produssero una forte onda d’urto che colpì la Terra,  culminando in una grande tempesta magnetica di grande intensità che  causò danni alle infrastrutture elettriche in tutto il mondo e provocando blackout in diverse parti del Nord America e dell’Europa.

Aurore polari furono viste a latitudine anomale in Gran Bretagna, Messico, Texas, Samoa e Tonga.  Questi eventi furono così luminosi che, in alcune parti degli Stati Uniti, cittadini allarmati segnalarono alle autorità bagliori che pensavano potessero essere legati ad incendi divampati nelle campagne.

Il 15 ciclo solare

Nel 1921 era in corso il ciclo solare 15, uno ciclo solare molto attivo. Durante questo ciclo, che si estese dal 1913 al 1923, ci furono molti importanti brillamenti solari che hanno innescato tempeste geomagnetiche di impatto significativo sulla Terra e sulle tecnologie dell’epoca.

Il numero di macchie solari è un indicatore dell’attività solare: valori più elevati indicano maggiore attività. Durante un ciclo solare, il numero di macchie solari aumenta gradualmente fino a raggiungere il picco di attività, per poi diminuire gradualmente fino al minimo di attività, in un ciclo che dura in media circa 11 anni.

Il ciclo solare 15 ha visto il massimo di attività nel 1917 quando fu raggiunto un massimo di macchie pari a 221.7. L’evento del 1921 si colloca dunque nella fase discendente del ciclo. 

Le tempeste del XX secolo

La tempesta magnetica del 15 maggio 1921 non è stata l’unica tempesta importante del ciclo solare 15. Ad esempio, nel 1917, un evento meno intenso ma comunque significativo causò l’arresto temporaneo delle comunicazioni radio in Gran Bretagna. Ancora, nel 1922, una serie di brillamenti solari causarono gravi disturbi alle comunicazioni radio in tutto il mondo.

Utilizzando i dati disponibili, vari studiosi hanno provato a capire l’intensità dell’evento del 1921 per confrontarlo con altri eventi noti. In particolare hanno considerato come parametro di confronto le tempeste di Carrington del 1859, ricordata come la tempesta magnetica più intensa mai osservata, e quella del 1989, tra le recenti la più significativa. Per fare questo, i ricercatori hanno raccolto i dati per calcolare l’indice ” Dst ” (disturbance storm time index, una misura dell’attività geomagnetica utilizzata nella meteorologia spaziale) per questo evento.

Il risultato è che la tempesta del 1921 ha raggiunto un valore estremo stimato Dst di -907 nT (nano Tesla), un valore paragonabile a quella dell’evento Carrington del 1859 (-900 nT ). La tempesta del marzo 1989 ha invece avuto un valore estremo Dst= -589 nT. Risultati questi che ci dicono che la tempesta del 1921 fu confrontabile a quella di Carrington.

Lo studio di queste tempeste è importante per comprendere… L’ARTICOLO CONTINUA QUI

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