Siccità nel Mediterraneo: fiumi in secca e rese dei raccolti basse

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Siccità nel Mediterraneo: fiumi in secca e rese dei raccolti basse

JRC: «La prossima estate presenta attualmente un rischio elevato che le risorse idriche raggiungano uno stato critico»
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Secondo il nuovo rapporto “Drought in the western Mediterranean – May 2023”, pubblicato da un team di ricercatori del Copernicus Global Drought Observatory del Joint research center della Commissione europea (JRC), «Una grave siccità sta colpendo il Mediterraneo occidentale, riducendo l’umidità del suolo e le portate dei fiumi e arrestando la crescita di piante e raccolti durante la loro cruciale stagione di crescita».

Il rapporto JRC rivela soprattutto l’entità della carenza idrica che, nonostante le recenti piogge, colpisce la regione mediterranea e ricorda che «Le ondate di caldo e le scarse precipitazioni portano a un peggioramento dei livelli di siccità. Molte parti del Mediterraneo occidentale hanno visto precipitazioni costantemente scarse per più di un anno. Questo, combinato con un inverno tardivo e una primavera eccezionalmente secchi e caldi, ha causato una grave siccità nella regione e si prevede che le temperature aumentino ulteriormente in estate».

Mentre in Italia ci lamentiamo per gli acquazzoni di giugno e l’Emilia-Romagna cerca di riprendes<ersi dal devastante alluvione di maggio, il rapporto fa notare che «Tra maggio 2022 e aprile 2023, le temperature nel nord del Marocco, in Algeria, nel sud della Spagna, nel sud della Francia e nel nord dell’Italia sono state fino a 2,5° C – a volte 4° C – superiori alla media. Ondate di caldo intense e di lunga durata hanno contribuito a questi record». E il Copernicus Global Drought Observatory avverte che «Le condizioni nella tarda primavera del 2023 erano peggiori di quelle del 2022, quando in Europa si sviluppò una siccità da grave a estrema che colpì le risorse idriche, l’agricoltura e la produzione di energia».

Inoltre, gli indicatori del JRC segnalano «Magre portate dei fiumicausate dalla mancanza di precipitazioni.  La Spagna sta vivendo carenze idriche, in particolare in Andalusia, dove i bacini idrici sono al 25% circa della loro capacità.

La maggior parte del Mediterraneo occidentale è ora in condizioni di avvertimento e allerta (i due livelli più gravi) secondo l’indicatore combinato di siccità, che integra i dati sulle anomalie delle precipitazioni, dell’umidità del suolo e dello stress della vegetazione per mappare i rischi di siccità. «Identificare il livello di siccità in questo modo svolge un ruolo importante nell’aiutare a gestire e monitorare le risorse idriche sia a breve che a lungo termine», sottolineano al JRC.

La mancanza di acqua ha colpito in modo significativo la vegetazione e le colture nel mezzo della stagione di crescita, portando a semine ritardate e previsioni di bassa resa. Un grave stress della vegetazione (ad esempio raccolti falliti e frutti più piccoli) è stato registrato nella penisola iberica (ad eccezione del Portogallo settentrionale), nell’Africa settentrionale e nella Francia centro-meridionale. Le previsioni di rendimento agricolo nel Maghreb sono ulteriormente peggiorate e sono ben al di sotto dei livelli medi. Il rapporto sottolinea che «E’ probabile che le colture non fioriscano in Marocco, Algeria e Tunisia. Nella penisola iberica le condizioni di siccità si sono intensificate e le previsioni di resa sono ben al di sotto dei valori del 2022, con superfici seminate con colture estive sostanzialmente ridotte». Secondo le fonti citate nel rapporto, «La produzione di cereali e l’allevamento sono i settori più colpiti in Portogallo».

Secondo il Mediterranean Agricultural Market Network outlook, pubblicato il 31 maggio dal Mediterranean Agricultural Market Network in collaborazione con il JRC , «Mentre il Maghreb e la penisola iberica stanno affrontando una delle peggiori siccità stagionali degli ultimi decenni, le migliori condizioni di coltivazione grazie alle recenti  piogge nei Balcani, in Italia, Francia e Turchia  possono in parte controbilanciare le scarse prospettive dei paesi del Mediterraneo occidentale». Ma i ricercatori aggiungono che «La risposta a queste prospettive di rendimento in condizioni di siccità dipende in parte dalla gestione sostenibile del suolo, dato il suo ruolo cruciale nel ciclo dell’acqua». Quest’estate la Commissione Ue adotterà una proposta di legge sul suolo volta a garantire che tutti gli ecosistemi del suolo siano in buone condizioni entro il 2050.

Basandosi sull’attuale situazione di siccità e sulle previsioni, il nuovo rapporto sulla siccità nel Mediterraneo occidentale rileva che «Se le temperature diffuse più calde della media e la mancanza di pioggia continuano, la situazione potrebbe diventare ancora più critica». E gli scienziati del JRC concludono: «La prossima estate presenta attualmente un rischio elevato che le risorse idriche raggiungano uno stato critico, il che rende importante monitorare attentamente la situazione e pianificare e attuare misure di gestione dell’acqua e di adattamento alla siccità nella regione».

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