Ci sono pericolosi viaggiatori nel tempo che emergono dalla fusione del permafrost (VIDEO)

0

Ci sono pericolosi viaggiatori nel tempo che emergono dalla fusione del permafrost (VIDEO)

Gli antichi agenti patogeni rischiano di erodere gli ecosistemi moderni
www.greenreport.it

Secondo lo studio “Time-travelling pathogens and their risk to ecological communities”, pubblicato su PLOS Computational Biology da un team internazionale di ricercatori guidato da Giovanni Strona del Joint Research Centre della Commissione Ue (JRC) e dell’università di Helsinki, e dall’australiano Matthew Flinders Corey Bradshaw della Flinders University, «Il cambiamento climatico potrebbe accelerare il rilascio di agenti patogeni “viaggiatori nel tempo” da parte dello scioglimento del permafrost e del ghiaccio dove  sono rimasti intrappolati per millenni. La loro comparsa aumenta le minacce all’ambiente globale e persino all’umanità stessa. Mentre lo scioglimento dei ghiacciai e del permafrost rischia il riemergere di molti tipi di agenti patogeni dormienti, la potenziale distruzione degli ecosistemi moderni causata da questi microbi è stata difficile da prevedere».

Il nuovo studio globale ha calcolato i rischi ecologici posti dal rilascio di questi microbi antichi e imprevedibili. I ricercatori hanno realizzato esperimenti simulati nei quali agenti patogeni digitali del passato invadono comunità di ospiti simili a batteri. Poi hanno confrontato gli effetti dei patogeni invasori sulla diversità dei batteri ospiti con quelli nelle comunità in cui non si sono verificate invasioni e hanno scoperto che «Gli antichi agenti patogeni invasori potevano spesso sopravvivere ed evolversi nel mondo moderno, e circa il 3% è diventato dominante nel loro nuovo ambiente».

Inoltre, circa l’1% di quegli invasori ha presentato risultati imprevedibili: «Alcuni hanno causato l’estinzione fino a un terzo delle specie ospiti, mentre altri hanno aumentato la diversità fino al 12% rispetto alle simulazioni in cui la fuga non era consentita – dicono i ricercatori – I rischi posti da questo 1% di agenti patogeni rilasciati potrebbero sembrare piccoli, ma dato l’enorme numero di microbi antichi regolarmente rilasciati nelle comunità moderne, questi focolai rappresentano un pericolo sostanziale».

Per costruire e testare il rilascio simulato di agenti patogeni digitali nelle comunità biologiche, i ricercatori hanno utilizzato Avida, una piattaforma software per la vita artificiale sviluppata dalla Michigan State University.

Per Strona, «Il dibattito scientifico sull’argomento è stato dominato dalla speculazione, a causa delle sfide nella raccolta di dati o nella progettazione di esperimenti per elaborare e verificare ipotesi. Per la prima volta, forniamo un’analisi approfondita del rischio rappresentato per le moderne comunità ecologiche da questi agenti patogeni “che viaggiano nel tempo” attraverso simulazioni computerizzate avanzate. Abbiamo scoperto che gli agenti patogeni invasori potrebbero spesso sopravvivere, evolversi e, in alcuni casi, diventare eccezionalmente persistenti e dominanti nella comunità, causando perdite sostanziali o cambiamenti nel numero di specie viventi. I nostri risultati suggeriscono quindi che minacce imprevedibili finora confinate alla fantascienza potrebbero in realtà rappresentare un serio rischio come potenti fattori di danno ecologico».

Bradshaw conclude: «Le nuove scoperte dimostrano che il rischio di invasione di agenti patogeni “cigno nero” sconosciuti che possono causare danni irreversibili non è trascurabile.Da questo punto di vista, i nostri risultati sono preoccupanti, perché indicano un rischio effettivo derivante dai rari eventi in cui i patogeni attualmente intrappolati nel permafrost e nel ghiaccio producono gravi impatti ecologici. Nel caso peggiore, ma ancora del tutto plausibile, l’invasione di un singolo antico patogeno ha ridotto le dimensioni della sua comunità ospite del 30% rispetto ai nostri controlli non invasivi. Come società, dobbiamo comprendere il potenziale rischio rappresentato da questi antichi microbi in modo da poterci preparare a eventuali conseguenze indesiderate del loro rilascio nel mondo moderno. I risultati ci dicono che il rischio non è più semplicemente una fantasia da cui non dovremmo essere preparati a difenderci».

Share.

Leave A Reply