Copernicus: incendi boschivi record nel 2023 nell’emisfero settentrionale

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Copernicus: incendi boschivi record nel 2023 nell’emisfero settentrionale

E la stagione degli incendi boreali non è ancora finita
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L’emisfero settentrionale si sta lentamente avvicinando alla fine della stagione degli incendi per il 2023, che normalmente inizia a maggio e termina ottobre e il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS) pubblica i dati sulle emissioni e sul trasporto dei fumi associati agli incendi che forniscono indicazioni preziose per valutare in modo completo gli episodi di incendi più rilevanti degli ultimi mesi.

Anche diverse regioni del Mediterraneo hanno registrato una significativa attività di incendi boschivi. Nella terza settimana di agosto degli incendi hanno devastato la Grecia settentrionale e centrale  e hanno fatto seguito agli incendi di luglio, quando la Grecia ha vissuto la peggiore attività di incendi degli ultimi 20 anni. Di conseguenza, le emissioni di carbonio degli incendi di luglio in Grecia sono state le più alte mai registrate dal CAMS e le emissioni combinate di carbonio di luglio e agosto sono state le terze più alte mai registrate, dopo il 2007 e il 2021.

Secondo i dati dell’European Forest Fire Information Service, gli incendi boschivi verificatisi nel nord della Grecia quest’estate sono stati i più grandi mai registrati nell’Ue, con un’area bruciata complessiva dall’inizio dell’anno di oltre 173.000 ettari.

A seguito dell’ondata di caldo che ha colpito la penisola iberica, il Portogallo sudoccidentale è stato colpito da alcuni grandi incendi nella prima metà di agosto. Riflettendo l’estrema attività degli incendi, i dati CAMS FRP per il periodo dal 4 al 9 agosto mostrano valori significativamente più alti della media ventennale. Gli incendi hanno generato spessi pennacchi di fumo, che sono stati per lo più trasportati verso l’Atlantico tra il 6 e il 7 agosto.

Il 16 agosto, sull’isola spagnola di Tenerife si è sviluppato un grande incendio che si è diffuso rapidamente. I dati del CAMS GFAS mostrano «Un elevato FRP giornaliero totale per le Isole Canarie dal 16 al 22 agosto e le emissioni di carbonio degli incendi per le Isole Canarie in agosto sono state le più alte dal 2003».

Il CAMS ricorda che «Nel corso della fine della primavera e dell’estate del 2023, diversi incendi boschivi devastanti hanno colpito la maggior parte delle province e dei territori del Canada. Rilevati per la prima volta a maggio, questi incendi sono continuati in diverse località, causando ingenti perdite umane e materiali, oltre che a compromettere gravemente la qualità dell’aria non solo in Canada ma anche in altre regioni del Nord America». Le previsioni e le analisi globali del CAMS, che assimilano le osservazioni satellitari della composizione atmosferica, evodenziano che «Alcuni dei pennacchi di fumo prodotti da questi incendi hanno raggiunto anche l’Europa».

Il risultato di questa stagione record è che «L’estensione, la costanza e l’intensità di questi incendi boschivi hanno portato le emissioni totali di carbonio stimate per il 2023 a quasi 410 megatonnellate, le più alte per il Canada con un ampio margine nel set di dati CAMS. Infatti, il precedente record di emissioni annuali di carbonio era dell’anno 2014, con 138 megatonnellate di carbonio. Al momento della stesura di questo comunicato ci sono ancora incendi attivi in diverse regioni del Canada e le emissioni annuali del 2023 potrebbero continuare ad aumentare, anche se il tasso di incremento sembra essersi stabilizzato. A questo punto, le emissioni di incendi in Canada rappresentano il 27% del totale delle emissioni globali di carbonio da incendi per il 2023».

Mark Parrington, senior scientist del CAMS, ha commentato: «Gli incendi boschivi si verificano nelle regioni boreali ogni estate, con luoghi, intensità e durata variabili a seconda delle condizioni idrologiche, meteorologiche e climatiche. Con l’aumento delle temperature e il protrarsi delle condizioni di siccità, aumentano le possibilità di incendi devastanti come quelli del Canada. La capacità del CAMS di monitorare le emissioni degli incendi e il trasporto dei fumi è essenziale per comprendere la portata e i potenziali impatti sulla qualità dell’aria».

Altri giganteschi incendi boschivi si sono verificatisi in Russia, in particolare nell’oblast di Omsk, nell’oblast di Novosibirsk e nel distretto federale dell’Estremo Oriente. Al 13 settembre si sono verificati 8 incendi boschivi su un’area di 105 ettari in 5 regioni russe, 3 di questi incendi si sono verificati a Khabarovsk Krai, dove gli incendi sono attualmente attivi su 31 ettari.

CAMS fa notare che «E’ importante sottolineare che, nonostante quest’anno la Russia abbia registrato emissioni di incendi al di sotto della media ventennale, le emissioni di carbonio da incendi boschivi del periodo giugno-agosto per l’Artico sono state le terze più alte mai registrate, seconde solo a quelle dell’anno 2019 e dell’anno 2020, soprattutto a causa degli incendi ad alta latitudine nei territori nord-occidentali del Canada».

Ad agosto, l’isola hawaiana di Maui è stata colpita da incendi estremi che hanno provocato la morte di almeno 115 persone . La portata e l’intensità degli incendi hawaiani sono aumentate a causa dell’uragano Dora, con forti venti che hanno sollevato le fiamme e causato una diffusione più rapida dell’incendio. L’uragano Dora potrebbe aver contribuito ad innescare l’incendio a causa  dei i cavi elettrici abbattuti dai forti. Tuttavia, i dati CAMS FRP relativi agli incendi hawaiani sono limitati dal mascheramento delle emissioni degli incendi a causa dell’interferenza dei vulcani.

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