Portata alla luce l’eruzione sottomarina più grande mai registrata nella storia

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Portata alla luce l’eruzione sottomarina più grande mai registrata nella storia

Una ricerca rivoluzionaria ha rivelato che l’eruzione Kikai-Akahoya, avvenuta 7.300 anni fa, è la più grande nella storia registrata, superando l’eruzione del Monte Tambora
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Un team di scienziati ha portato alla luce dettagli stupefacenti su quella che ora è considerata l’eruzione vulcanica più grande della storia mai registrata. Avvenuta circa 7.300 anni fa, questa esplosione monumentale ha superato di gran lunga l’eruzione precedentemente più devastante del Monte Tambora in Indonesia del 1815, rilasciando più del doppio della quantità di roccia e cenere.

Situata a sud dell’isola di Kyushu, in Giappone, l’eruzione Kikai-Akahoya si è verificata in un punto dove la placca tettonica filippina si immerge sotto quella eurasiatica. Il vulcano sottomarino Kikai, protagonista di questa eruzione, è noto per aver generato tre grandi esplosioni negli ultimi 140.000 anni, con l’ultima, l’eruzione Kikai-Akahoya, che si distingue per la sua magnitudo senza precedenti.

Dettagli inediti

Gli esperti avevano già riconosciuto l’esistenza di questa antica eruzione vulcanica, ma è solo con recenti studi pubblicati nel Journal of Volcanology and Geothermal Research che la sua immensa portata è stata pienamente compresa, come spiegato da Tim Druitt, professore di vulcanologia presso l’Università di Clermont Auvergne in Francia, che ha esaminato lo studio:

Questa eruzione è stata nota per molto tempo, ma il lavoro di questi autori ne amplia significativamente la nostra comprensione.

Un ostacolo principale alla comprensione delle dimensioni e delle cause dell’eruzione era rappresentato dalla difficoltà di accedere al vulcano sottomarino. Tuttavia, il nuovo studio ha cambiato le carte in tavola. I ricercatori hanno utilizzato dati sismici per mappare dettagliatamente il fondale marino circostante il vulcano, scoprendo vasti depositi sottomarini. Successivamente, attraverso l’uso di un robot telecomandato, sono stati prelevati campioni di sedimenti perforando il fondale marino. Questi sedimenti hanno rivelato un’area di circa 4.500 chilometri quadrati contenente vetro vulcanico che corrisponde alla composizione chimica e al periodo dell’eruzione di Kikai-Akahoya, indicando un volume di materiale espulso in mare quasi doppio rispetto a stime precedenti.

La rianalisi dei detriti vulcanici depositati sulla terraferma suggerisce che l’eruzione ha rilasciato un totale di 332-457 km cubici di materiale, quantità sufficiente a riempire due volte il Lago Tahoe negli USA. Questa nuova valutazione posiziona l’eruzione Kikai-Akahoya come “probabilmente la più grande eruzione dell’Olocene”, l’epoca geologica che ha avuto inizio circa 12.000 anni fa e continua fino ai nostri giorni. Nonostante la sua grandezza, l’eruzione di Kikai-Akahoya non si avvicina alle dimensioni di eruzioni ancora più antiche, come quella del supervulcano Toba a Sumatra 74.000 anni fa, che ha emesso oltre 5.000 km cubici di magma.

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