CERTEZZE E INCERTEZZE SUL TEMPO DELL’ INIZIO DELLA PROSSIMA SETTIMANA
CERTEZZE E INCERTEZZE SUL TEMPO DELL’ INIZIO DELLA PROSSIMA SETTIMANA
di Andrea Corigliano – FIsico dell’Atmosfera
Nell’ultima analisi pubblicata sulle vicende del tempo, ci eravamo lasciati con un cambiamento della circolazione che si sarebbe dovuto concretizzare all’inizio della prossima settimana quando, a seguito di una ripresa del flusso zonale sull’Europa centro-settentrionale, l’Anticiclone delle Azzorre avrebbe dovuto espandersi sul settore occidentale del continente prestando il proprio fianco destro come scivolo per agevolare il passaggio, sul Mediterraneo, di aria più temperata. Avevamo detto che questa dinamica, dagli esiti ancora incerti per via della distanza temporale, avrebbe potuto comportare un aumento delle condizioni di instabilità.

Ora, aggiornamento dopo aggiornamento, la modellistica numerica è quasi arrivata a inquadrare lo scenario più probabile che dovrebbe concretizzarsi tra lunedì 16 e mercoledì 18 giugno. La spinta dell’anticiclone azzorriano sui settori occidentali europei, con i massimi della pressione al suolo previsti tra la Francia e l’Inghilterra, favorirà il probabile ingresso da ovest di una saccatura molto modesta in avvicinamento alle Alpi occidentali entro domenica sera e in successiva evoluzione verso levante (fig. 1, a sinistra). Il nuovo disegno sinottico si completerà tra martedì e mercoledì, con l’arretramento del promontorio nord africano tra la penisola iberica e la Francia occidentale e l’ingresso in quota, sulla verticale dell’Italia, di correnti settentrionali (fig. 1, a destra). Non è ancora chiaro, tuttavia, quanta vorticità ciclonica sarà associata a questo flusso perché tra le soluzioni calcolate ci sarebbe anche la possibilità del passaggio di una goccia fredda che però non trova pieno riscontro nello scenario medio calcolato dal sistema probabilistico di ensemble: risulta quindi chiaro, viste le premesse, che non è ancora ben chiaro quanto potrà diventare instabile l’equilibrio dell’atmosfera, da cui dipenderà la formazione dei fenomeni a prevalente carattere temporalesco. Vedremo se dagli ultimi ricalcoli, nei prossimi giorni, si avranno indicazioni più precise su questo aspetto visto che ci potranno ancora essere dei margini di correzione che potranno, quantomeno, optare per uno scenario intermedio, ovvero un flusso da nord-ovest a curvatura ciclonica più ampia rispetto a quello di una depressione chiusa e isolata in quota.

Per quanto riguarda l’andamento delle temperature, assisteremo probabilmente alla fine dell’ondata di calore, con un rientro dei valori grossomodo entro le medie del periodo (fig. 2). Il calo sarà più avvertibile sui versanti orientali, mentre sui versanti ligure e tirrenico potrebbe risultare in parte mascherato dagli effetti della probabile ventilazione dai quadranti orientali che si andrà impostando a seguito della disposizione del gradiente barico indotto dalla spinta anticiclonica e che quindi potrebbe essere sottoposta a compressione adiabatica. Si tratterà comunque di una parentesi relativamente più fresca – o forse sarebbe più opportuno definire meno calda – in attesa che si possa quantificare meglio la successiva tendenza a un nuovo aumento, previsto nei giorni successivi.