UNA PROBABILE GOCCIA FREDDA A SCALZARE L’ONDATA DI CALDO
UNA PROBABILE GOCCIA FREDDA A SCALZARE L’ONDATA DI CALDO
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
Le possibilità sono diventate una probabilità medio-alta che lo scenario che prospettavamo nella giornata di venerdì, si possa verificare. Stiamo parlando dell’evoluzione del tempo che prenderà forma da domenica, quando una modesta saccatura atlantica in approccio alle Alpi occidentali sarà sollecitata, nel suo movimento verso levante, a chiudersi a riccio e a trasformarsi probabilmente entro lunedì 16 in una goccia fredda, cioè in una figura ciclonica attiva alle quote superiori e contenente, al suo interno, un nucleo di aria relativamente più fredda rispetto alle aree circostanti. Sarà un po’ come osservare una palla da biliardo rotolare su un tappeto verde da gioco dal quale però si elevano catene montuose complesse come Alpi e Appennini che condizioneranno in parte la sua traiettoria: per questo motivo non sarà facile entrare nei dettagli della previsione perché in questo caso la figura barica è di limitata estensione spaziale e l’incertezza sulla localizzazione dei fenomeni non dipenderà solo dal movimento del minimo su cui potranno esserci ancora delle correzioni, ma sarà anche intrinseca alla previsione stessa del fenomeni, essendo di prevalente natura temporalesca.

Non dimentichiamoci, a tal proposito, una regola d’oro: più il fenomeno da prevedere è intenso – come il temporale – più è difficile inquadrare la sua previsione nel tempo (cioè dire quando eventualmente si potrebbe verificare) e nello spazio (cioè dire dove eventualmente si potrebbe verificare). Le condizioni per stimolare però la formazione di una fenomenologia anche violenta nascono comunque da una situazione ambientale di partenza comune su larga scala, cioè dalla presenza di aria calda e umida nei bassi strati che sarà sormontata da aria relativamente più fresca man mano che la goccia fredda si muoverà verso sud, entro la metà della prossima settimana. Il calore è una forma di energia e nel momento in cui l’equilibrio dell’atmosfera diventa instabile, proprio a seguito del passaggio del minimo in quota, quell’energia accumulata si libera nella formazione di eventi atmosferici che trovano nelle nubi a sviluppo verticale la fabbrica di nubifragi, di grandinate e di colpi di vento.Si conferma il calo delle temperature, con i valori che rientreranno temporaneamente entro le medie climatologiche del periodo.