Lo spiaggiamento dei capodogli nel mare del Nord potrebbe essere collegato alle aurore boreali?
Le grandi tempeste solari potrebbero avere avuto un ruolo nella morte di 29 capodogli all’inizio del 2016
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Secondo il nuovo studio “Solar storms may trigger sperm whale strandings: explanation approaches for multiple strandings in the North Sea in 2016” pubblicato recentemente sull’International Journal of Astrobiology da Klaus Heinrich Vanselow e Stefan Garthe (Universität zu Kiel) e Sven Jacobsen (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt e Tromsø Geophysical Observatory), le tempeste solari che provocano le magnifiche aurore boreali sarebbero il disturbo geomagnetico che nel 2016 avrebbe confuso l’orientamento di diversi capodogli, portandoli in acque poco profonde e poi allo spiaggiamento su alcune spiagge del nord Europa, nel tentativo di uscire dalla trappola nella quale si erano infilati questi grandi cetacei odontoceti.

Molti ricercatori erano perplessi sulle reali cause dello spiaggiamento dei capodogli, dato che le autopsie avevano dimostrato che quasi tutti i cetacei morti erano ben nutriti, giovani e privi di malattie.
I 29 capodogli arenati hanno sollevato l’interesse dell’opinione pubblica e per spiegare la loro morte gli scienziati hanno avanzato numerose teorie che vanno dall’avvelenamento da prodotti chimici o da ingestione plastiche fino ai cambiamenti climatici che stanno facendo migrare le prede dei capodogli nel Mare del Nord, dove i cetacei le seguono andando incontro a un triste destino.

Infatti, i capodogli di solito vivono nelle acque profonde, calde e temperate di tutto il mondo. Alcuni gruppi vivono attorno alle Azzorre nell’Atlantico orientale e, quando hanno tra i 10 e i 15 anni, i giovani maschi migrano verso nord, attratti dalle enormi quantità di calamari che si trovano nelle acque più fredde del circolo polare artico. Matt McGrath spiega su BBC Science & Environment che «Il loro viaggio li porta a volte lungo le coste occidentali del Regno Unito e dell’Irlanda e nel mare della Norvegia. Normalmente ritornano lungo la stessa rotta. Ma in meno di un mese, all’inizio del 2016, 29 capodogli sono state trovati spiaggiati sulle coste della Germania, dei Paesi Bassi, del Regno Unito e della Francia».
Ora il team di ricercatori tedesco-norvegese dice di aver capito quei giovani e sfortunati giganti del mare.

I capodogli si orientano utilizzando il campo geomagnetico della Terra che non è uniforme, ma è più forte in alcuni luoghi e più debole in altri, e gli scienziati credono che le specie animali imparino a leggere queste anomalie e utilizzarle per spostarsi, allo stesso modo in cui gli esseri umani leggono le mappe.
Il principale autore dello studio, Vanselow del Forschungs- und Technologiezentrum Westküste (FTZ) e i suoi due colleghi sono convinti che grandi tempeste solari possono aver distorto il campo magnetico, causando le bellissime aurore boreali ma anche lo spieggiamento e la morte dei capodogli.
Le tempeste solari emettono grandi quantità di particelle cariche e radiazioni che, quando colpiscono l’atmosfera superiore della Terra, producono spettacolari le spettacoli aurore boreali nell’Artico, ma le tempeste più potenti possono anche danneggiare i sistemi di comunicazione e i satelliti. Gli scienziati dispongono già di alcune prove che dimostrano che le tempeste solari possono disturbre l’orientamento delle api e le migrazioni degli uccelli.
Il team di Vanselow ha studiato i collegamenti tra gli spiaggiamenti dei capodogli e le due grandi tempeste solari che si sono verificate alla fine di dicembre nel 2015. Eventi eccezionali che produssero enormi aurore boreali visibili anche molto a sud, come in diverse zone della Scozia.
Analizzando specificamente la regione intorno alle isole Shetland, gli scienziati hanno scoperto che «Questi eventi solari avrebbero causato cambiamenti a breve termine nel campo magnetico fino a 460 km, nell’area tra le isole e la Norvegia». Questo avrebbe completamente disorientato i capodogli, portando li a prendere direzioni sbagliate.
Inoltre, il team tedesco-norvegese crede che i capodogli vedano un’anomalia magnetica presente al largo dalla costa norvegese come una «catena montuosa geomagnetica», una sorta di guardrail che impedisce loro di entrare nel Mare del Nord. Le tempeste solari potrebbero aver annullato questo effetto, rendendo invisibile la catena montuosa e consentendo ai capodogli di entrare nell’infido Mare del Nord.
