AUTUNNO: PROSSIMA SETTIMANA APPESI ALL’EVOLUZIONE DI UNA VASTA E PROFONDA SACCATURA ATLANTICA.
AUTUNNO: PROSSIMA SETTIMANA APPESI ALL’EVOLUZIONE DI UNA VASTA E PROFONDA SACCATURA ATLANTICA
di Andrea Corigliano – FIsico dell’Atmosfera
A ovest si è aperta una fessura da cui entrano infiltrazioni umide e instabili di origine atlantica che vanno a costruire nubi e precipitazioni sparse dirette soprattutto verso le due Isole Maggiori e le nostre regioni meridionali, coinvolgendo parzialmente anche il versante adriatico centrale: dopo un primo impulso transitato ieri, un altro sta entrando proprio in queste ore dal Golfo di Biscaglia per seguire la strada del precedente e raggiungere la Sicilia entro la prossima notte. La fenomenologia si sviluppa attorno a circolazioni depressionarie che sono poco profonde al livello del mare e che in quota sono sostenute solo da modesti cali delle altezze di geopotenziale.

Per osservare invece la formazione di una saccatura ampia e profonda, tipica della stagione autunnale, dobbiamo guardare in Oceano dove, entro la prima metà della prossima settimana, una marcata ondulazione della corrente a getto polare andrà a costruire una vasta struttura depressionaria in approccio all’Europa occidentale. Come avviene in queste dinamiche, vedremo in azione dell’aria fredda di origine artico-marittima puntare verso le basse latitudini e dell’aria calda di origine subtropicale percorrere la strada opposta: mentre la prima raggiungerà così le Isole Azzorre, la seconda investirà il Mediterraneo occidentale dove andrà a sostenere l’espansione del promontorio nord africano. Il punto chiave di questo schema atmosferico sarà capire se e quando il complesso sistema perturbato riuscirà a evolvere verso est per entrare sul nostro bacino e dar vita a quello che, sulla carta, se avvenisse sarebbe il primo peggioramento di stampo prettamente autunnale per la nostra penisola.
È compito dei calcoli della modellistica numerica provare a darci informazioni su come questo quadro sinottico potrebbe evolvere. Questi calcoli, ad oggi, non sono particolarmente propensi verso un’evoluzione di questo tipo perché il segnale emergente dall’approccio probabilistico evidenzia, in modo abbastanza chiaro, l’impossibilità della saccatura di traslare senza problemi verso est perché le correnti occidentali che la guidano non avrebbero la forza di rompere la resistenza anticiclonica che la precede. Potrebbe quindi succedere che la saccatura, dopo essersi approfondita espandendosi verso l’arcipelago azzorriano, evolva in goccia fredda con la rottura dell’alimentazione ad opera della figura anticiclonica che la segue. Sul finire della prossima settimana sarebbe quindi presente una circolazione chiusa di bassa pressione sull’ovest europeo che potrebbe anche inviare impulsi instabili verso la nostra penisola, inseriti però in un flusso periferico poco organizzato. Data la distanza temporale, è ancora presto per sciogliere la prognosi e quindi aspettiamo i nuovi ricalcoli per vedere se le correzioni – che non mancheranno nei prossimi aggiornamenti – vedranno le nostre regioni in una posizione più ottimale per ricevere questo tipo di precipitazioni: queste ultime, inserite in un contesto di flusso meridionale, sarebbero le migliori per le nostre Alpi sotto il profilo nevoso anche se avverrebbero, almeno inizialmente, a quote piuttosto alte.
Ecco, è questo il problema generale di fondo che ormai si riscontra con una certa regolarità: la difficoltà del flusso occidentale nel regolare le evoluzioni del tempo rendendole meno ingessate. In modo molto semplificato, tutto funziona come quando attacchiamo al collo di un rubinetto un palloncino per riempirlo di acqua. Se il rubinetto non ruota e rimane sopra lo stesso lavabo, il gavettone-saccatura rimane fermo nella stessa posizione fino a quando la forza peso dell’acqua in esso contenuta diventa superiore alla forza impressa dall’elastico che lo fissa al rubinetto. Quando la forza peso vince, il «gavettone» si stacca, cade e all’altro lavabo non può che arrivare solo qualche schizzo, cioè l’azione periferica di un flusso perturbato che mantiene la propria azione organizzata più a ovest.
Proveremo a seguire questa evoluzione nei prossimi giorni. Nel frattempo, un abbraccio e buon fine settimana a tutti voi. Mostra meno