AGGIORNAMENTO SUL CAMBIAMENTO DI CIRCOLAZIONE INTORNO A NATALE

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AGGIORNAMENTO SUL CAMBIAMENTO DI CIRCOLAZIONE INTORNO A NATALE

AGGIORNAMENTO SUL CAMBIAMENTO DI CIRCOLAZIONE INTORNO A NATALE

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Abbiamo iniziato a parlare del cambiamento di scenario che potrebbe verificarsi durante la settimana di Natale: pur trattandosi come detto di una linea di tendenza a lungo termine, nell’articolo pubblicato due giorni fa è stato possibile accennare in modo molto generico al segnale dominante emergente dai calcoli nella modellistica numerica perché gli scenari convergevano in due cluster piuttosto simili, in cui si intravedeva la possibile formazione di una struttura anticiclonica alle alte latitudini europee contrapposta ad una zona depressionaria in sede mediterranea.

Negli ultimi aggiornamenti questo segnale ha continuato a caratterizzare tutte le soluzioni calcolate, andando così a fornire le prime conferme del disegno sinottico a cui avevamo già fatto cenno e che ora osserviamo in figura in una forma un po’ più definita sulla scala euro-atlantica. Ho inserito i segni «più» e «meno» per indicare rispettivamente dove andranno probabilmente a posizionarsi le anomalie della circolazione atmosferica in media troposfera, intorno ai 5500 metri di quota: con il segno positivo e le corrispondenti aree in arancione si indica dove sarà possibile l’insediamento di un campo anticiclonico caratterizzato da altezze di geopotenziale a 500 hPa superiori alla media, mentre con il segno negativo e le corrispondenti aree in azzurro si evidenzia dove sarà possibile la formazione di un campo depressionario, sorretto in quota da altezze di geopotenziale inferiori alla climatologia del periodo.

Appare ovvio che uno schema del genere andrà probabilmente a sollecitare il movimento di masse d’aria fredda dalle alte latitudini verso quelle che si trovano più a sud, ma non siamo ancora nelle condizioni di poter dare credito a uno scenario particolare e a tutto ciò che ne consegue circa la disposizione dei flussi perché ci troviamo ancora a una distanza temporale dal possibile evento che è tale da lasciare ancora a briglie sciolte la componente caotica della dinamica atmosferica che si diverte a rimescolare continuamente le carte del mazzo: sono infatti molte le possibili combinazioni circa la collocazione e l’intensità dei campi di alta e di bassa pressione che appartengono proprio a questo segnale dominante che abbiamo descritto, ma solo una di queste sarà in grado di darci indicazioni affidabili su quale potrebbe essere, per esempio, il percorso che potrebbe intraprendere l’aria fredda con tutte le conseguenze che ne conseguiranno in termini di dettagli previsionali che potranno essere definiti solo quando il caos non farà più rumore. Questa combinazione uscirà dalle nebbie dell’incertezza aggiornamento dopo aggiornamento e ricalcolo dopo ricalcolo: per il momento appuriamo che quella strada tracciata continua a essere percorsa. Tra due giorni torneremo a parlarne per vedere se ci saranno novità.

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