Santa Lucia, miti, storie e leggende della “Santa Della Luce”

0

Santa Lucia, miti, storie e leggende della “Santa Della Luce”

tratto da www.eticamente.net

Intorno alla festa di Santa Lucia aleggia un’aria di magia che non manca d’incantare grandi e piccini che aspettano che la Santa passi di casa in casa nella notte dal 12 al 13 dicembre, accompagnata dal suo fedele asinello, per donare loro doni e dolciumi.

Tante sono le leggende nate attorno alla figura della Santa. Nel bresciano, ad esempio, si narra della città colpita da una grave carestia, tanto che delle signore di Cremona organizzarono una distribuzione di sacchi di grano, da lasciare anonimamente sulle porte di tutte le famiglie. Una carovana di asinelli, carichi di frummento, raggiunse Brescia nelle morse della fame. Poiché la distribuzione avvenne di nascosto, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, si pensò che fosse stata una grazia della Martire. L’antica ospitalità voleva che si accogliessero nelle case i pellegrini che cercavano riparo dal freddo e questi ultimi, a loro volta, prima di ripartire, dovevano lasciare un dono sulla porta della casa che li aveva accolti. Col trascorrere del tempo, l’usanza di fare regali in occasione del 13 dicembre si consolidò.

Se molti conoscono la storia della Santa nata nel 283 d.c., pochi sanno che questo giorno di festa ha origini ancora più remote che vedono coinvolte diverse figure precristiane che hanno portato lentamente la santa martirizzata a trasformarsi nella dispensatrice di doni che conosciamo ancora oggi.

La vera storia di Santa Lucia di Siracusa

Secondo l’agiografia, Lucia, il cui nome deriva dal latino Lux, “luce”, nome comunemente dato ai bambini che nascevano all’alba, era una giovane donna proveniente da una famiglia nobile, promessa sposa ad un giovane pagano. Orfana da padre dall’età di 5 anni, viveva con sua madre Eutychia che era gravemente malata. Dopo un pellegrinaggio al sepolcro di Sant’Agata per implorare la Santa di curare sua madre, Lucia la sognò proprio il giorno del suo dies natalis, che, circondata da angeli, le disse: “Lucia sorella mia, vergine consacrata a Dio, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi concedere? Infatti la tua fede ha giovato a tua madre ed ecco che è divenuta sana. E come per me è beneficata la città di Catania, così per te sarà onorata la città di Siracusa”.

Eutychia era miracolosamente guarita dal suo male e Lucia decise di consacrarsi a Cristo e di devolvere la sua dote ai poveri e durante le persecuzioni ordinate da Diocleziano, Santa Lucia aiutò i cristiani a nascondersi nelle catacombe. Fu in questo momento che nacque la rappresentazione della Santa con la corona di candele sul capo che tutti conosciamo: pare che fu per la necessità di avere le mani libere che Santa Lucia s’ingegnò di portare delle candele legate ad una ghirlanda che portava sul capo, mentre aiutava gli altri cristiani a farsi strada nei sotterranei della città.

Dal canto suo, il giovane pretendente ignorato da Lucia volle vendicarsi della sua promessa e la denunciò come cristiana. La giovane fu così portata in tribunale, minacciata e martirizzata fino al giungere della sua morte, avvenuta il 13 dicembre 304 d. c.

Un’altra leggenda, apparsa intorno al XV secolo, vuole che la Santa, promessa ad un giovane uomo, incantato dalla bellezza dei suoi occhi, rifiutò di sposarlo e preferì sacrificargli i suoi occhi, che lei gli offrì su un piatto. Fu in quel momento che il miracolo si produsse: la Santa riebbe degli occhi, ancora più belli. Il fidanzato chiese che lei gli sacrificasse pure quelli, ma lei si rifiutò. Colmo di rabbia lui la uccise con un colpo al cuore. Da quel momento, Santa Lucia divenne protettrice degli occhi.

Santa Lucia, Lussi e la dea Lucina

È difficile comprendere come la storia della Santa di Siracusa possa essersi evoluta nella gentile dispensatrice di doni che i bambini festeggiano ancora oggi ma ciò potrebbe essere ricondotto ad una sovrapposizione del culto di Santa Lucia ad antichi culti precristiani.

Nel I secolo a. c. i Longobardi, stanziati nell’area dell’attuale Scandinavia, scesero verso l’Italia portando con loro Lussi (“Luce”), uno spirito femminile considerata come madre e regina degli spiriti dell’aldilà, dei gnomi, delle fate e dei folletti, venerata nei tempi di Yule, il solstizio d’inverno.

Secondo la tradizione nordica, se i bambini si mostravano monelli e capricciosi Lussi li trascinava su per il cammino. Questa credenza sembra connessa con la funzione dispensatrice di doni della Befana (“la vecchia d’inverno”, legata ad un antico culto dianico) che portava regali e dolciumi ai bambini buoni e del carbone ai bambini cattivi.

Un’altra figura importante che nutrì il culto di Santa Lucia è la dea Lucina, antica divinità romana, protettrice del parto, conosciuta come “Colei che porta i bambini verso la luce”. La dea Lucina era chiamata anche Candelìfera, “portatrice di Candele”, perché i parti avvenivano alla luce di una candela e le partorienti offrivano un lume votivo alla dea per chiedere la sua protezione. Non sarebbe quindi un caso che questa festività venga celebrata durante il mese della Natività, ricorrenza onorata anche in antichità durante la quale si celebrava la nascita del “Sole bambino”, che rinasceva ogni anno durante il Sol Invictus, il 25 dicembre.

Col passare dei secoli, le rappresentazioni di Lussi, Lucina e Lucia si sarebbero fuse fino a formare la Santa Lucia che allieta i bambini in tutta Italia con i suoi regali.

L’ARTICOLO CONTINUA QUI

Share.

Leave A Reply