Il riscaldamento globale sta rallentando la rotazione terrestre

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Il riscaldamento globale sta rallentando la rotazione terrestre

La drastica fusione dei ghiacci polari sta rallentando la rotazione della Terra, mascherando l’accelerazione nella rotazione della parte esterna del nucleo. Il risultato è che potrebbe essere necessario dover sottrarre un secondo intercalare per la prima volta nel decennio
di Avery Schuyler Nunn/Scientific American
www.lescienze.it

Con l’aumento della temperatura globale che fonde le calotte polari della Terra, il conseguente spostamento dell’acqua sta creando una ridistribuzione della massa del nostro pianeta così grande che la sua velocità di rotazione sta diminuendo. Questo insolito risultato del cambiamento climatico sta interagendo con altre forze che influenzano la velocità di rotazione del pianeta in modi che potrebbero alterare il modo in cui misuriamo il tempo. Secondo un nuovo studio pubblicato di recente su “Nature”, tra pochi anni potremmo dover eliminare per la prima volta un “secondo intercalare”.

“È un’altra di quelle cose che non sono mai successe prima e che stiamo vedendo con il riscaldamento globale: l’idea che questo effetto sia abbastanza grande da cambiare la rotazione dell’intera Terra”, spiega il co-autore dello studio Duncan Agnew, geofisico allo Scripps Institution of Oceanography.

La massa delle calotte di ghiaccio spesse chilometri che ricopre la Groenlandia e l’Antartide esercita una forte attrazione gravitazionale sugli oceani. Quando le calotte di ghiaccio fondono, tutta la massa si sposta dai poli all’equatore, riducendo l’attrazione e causando un rallentamento della rotazione terrestre. Per capire perché questo accade, immaginate una pattinatrice artistica che gira con grazia sul ghiaccio con le braccia strette intorno alla testa. Abbassando gradualmente le braccia ed estendendole verso l’esterno, la rotazione rallenta.

“È così interessante quanto sia sfaccettato l’impatto della fusione dei ghiacci”, afferma Kylie Kinne, oceanografa fisica specializzata negli effetti della calotta glaciale sulla circolazione nei fiordi e non coinvolta nel nuovo studio. “Continuiamo a scoprire nuovi modi in cui lo scioglimento dei ghiacci sta cambiando il clima e il pianeta, e questo studio lo mette davvero in evidenza.”

La scoperta ha implicazioni sorprendenti per la misurazione del tempo. La maggior parte del mondo usa il Tempo Universale Coordinato (UTC) per regolare gli orologi e l’ora. Poiché negli ultimi decenni le tecniche di misurazione sono diventate molto più precise, occasionalmente è stato aggiunto un secondo intercalare all’UTC per compensare il rallentamento della rotazione terrestre, legato a vari altri fattori. Per esempio, l’attrazione gravitazionale del Sole e della Luna crea un rigonfiamento di marea negli oceani che agisce rallentando la rotazione del pianeta.

Quando si aggiunge un secondo intercalare, l’ultimo minuto di un giorno designato si estende a 61 secondi, con il secondo aggiuntivo etichettato come 23:59:60. In questo modo si mantiene l’allineamento tra l’ora civile, basata sulla rotazione della Terra rispetto al Sole e sull’ora standard utilizzata per la vita quotidiana, e l’ora atomica, molto più precisa.


Agnew ha scoperto che il rallentamento causato dalla fusione dei ghiacci polari ha effettivamente mascherato un’accelerazione della rotazione terrestre causata da variazioni nei moti della parte esterna liquida del nucleo terrestre. Negli ultimi 50 anni, il giorno si è accorciato di circa 0,0025 secondi. Se il riscaldamento globale non fosse mai avvenuto, probabilmente avremmo dovuto sottrarre un secondo intercalare prima. Ma con l’influenza del riscaldamento, Agnew stima che dovremo farlo intorno al 2028 o 2029, anche se ammette che la sua previsione è incerta.

“Non c’è mai stato un secondo intercalare negativo prima d’ora, e gli stessi secondi intercalari sono sempre stati un problema per chi gestisce le reti informatiche”, dice Agnew, dato che molti sistemi cruciali si basano su un preciso cronometraggio. “Dover includere un secondo intercalare negativo sarebbe un problema maggiore, perché non è mai stato necessario.”


Ma Spahr Webb, fisico del Lamont-Doherty Earth Observatory, che non ha partecipato al nuovo studio, sostiene che i secondi intercalari non hanno molta importanza al di fuori delle telecomunicazioni. “Sono stupito che si continuino ad applicare i secondi intercalari”, afferma. “La rotazione della Terra cambia continuamente” Nel 2022 l’Ufficio internazionale dei pesi e delle misure, l’organizzazione responsabile del cronometraggio globale, ha votato per l’abolizione dei secondi intercalari entro il 2035. Resta da vedere come questa nuova ricerca possa influire su tale decisione.

“Nonostante le nostre percezioni umane, la Terra non è un perfetto custode del tempo”, afferma il geofisico Jerry X. Mitrovica della Harvard University, che ha esaminato il nuovo studio e ha scritto un commento su “Nature”. Secondo Mitrovica, questi risultati evidenziano il divario tra l’esperienza vissuta e la tecnologia che ci circonda. “Come gestiamo questo divario?”, afferma. “Continuiamo ad affrontare questo divario aggiungendo o sottraendo secondi alla nostra definizione di giorno, oppure accettiamo questa differenza irregolare come normale e rinunciamo al fastidio di correggere continuamente?”

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