Straordinaria catena umana di 620 km in India contro il divieto di accesso alle donne in un tempio indù
Una protesta per sostenere la sentenza che ha cancellato il divieto storico di accesso alle donne nel tempio indù di Sabarimala
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620 chilometri lungo 14 distretti: nello Stato del Kerala, in India, più di 3 milioni di donne hanno formato una catena umana per affermare il loro diritto di entrare nel tempio indù di Sabarimala. Un vero e proprio muro a sostegno di una uguaglianza di genere ancora poco condivisa.
Lo scorso settembre, infatti, la Corte suprema ha eliminato il bando che vietava l’accesso al tempio di Sabarimala alle donne in età fertile, ma alla decisione del giudice si sono opposti i religiosi integralisti che hanno inscenato violente proteste.
Alla catena di donne hanno preso parte anche studenti e dipendenti statali, tra cui scuole e università statali.
Scenes from #VanithaMathil formed at Vadakara, Kozhikkode, Kerala. Strong message by the women to right wing conservatives in the state who are attempting to subvert the renaissance tradition of Kerala.#WomensWall pic.twitter.com/UpXy2rxAX8
— CPI (M) (@cpimspeak) 1 gennaio 2019
In genere la maggior parte dei templi indù vieta l’ingresso alle donne “solo” nel periodo di ciclo mestruale, mentre il Kerala ospita il santuario Sabarimala del XII secolo, che tradizionalmente vietava alle donne in età mestruale – quindi orientativamente tra i 10 e i 50 anni – di entrare nei propri locali in rispetto della natura celibe della divinità Ayyappan. Questa tradizione fu sancita dalla sentenza della Corte Suprema del Kerala nel 1991. Tuttavia, la stessa Corte suprema indiana ha bloccato il divieto a settembre, affermando che violava le leggi sull’uguaglianza di genere.

La sentenza della Corte Suprema ha attirato l’ira del partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (BJP), i cui sostenitori hanno minacciato e attaccato le donne che cercavano di entrare nel tempio in cima alla collina.
