E’ sempre più evidente il collegamento tra salute e cambiamenti climatici, ma la gente fatica a farlo
Report Lancet Countdown 2019: inquinamento da PM2.5, l’Italia peggiore in Europa e 11esima nel mondo: 45.600 morti premature all’anno
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L’editoriale che presenta il “2019 report of The Lancet Countdown on health and climate change: ensuring that the health of a child born today is not defined by a changing climate” evidenzia che «Gli ultimi 12 mesi hanno portato un’impennata senza precedenti nella consapevolezza e nell’impegno per l’emergenza climatica. La scorsa settimana, il Collins Dictionary ha nominato “climate strike” come sua Parola dell’anno 2019, dopo aver registrato un aumento di 100 volte del suo utilizzo quest’anno. Questo endorsement riflette lo slancio degli scioperi climatici nelle scuole e le proteste di Extinction Rebellion che stanno esercitando pressioni sui governi e sul settore privato affinché agiscano sulla crisi climatica. Inoltre, sullo sfondo delle scelte politiche affrontate dal Regno Unito, il giornale The Guardianil la scorsa settimana ha riferito che ora due terzi delle persone nel Regno Unito considerano l’emergenza climatica il problema più grande per l’umanità. Dal prossimo anno, le scuole italiane includeranno i cambiamenti climatici come argomento nei programmi scolastici. E in tutto il mondo, le università e le istituzioni accademiche si stanno disinvestendo dai combustibili fossili e controllando le loro impronte di carbonio».
Il Lancet Countdown è frutto di una collaborazione internazionale e multidisciplinare – ha coinvolto 120 scienziati di 35 università, enti di ricerca di tutto il mondo e l’Oms – dedicata al monitoraggio dell’evoluzione del profilo sanitario dei cambiamenti climatici e alla valutazione indipendente del rispetto degli impegni assunti dai governi di tutto il mondo con l’Accordo di Parigi e una delle autrici dello studio, Marina Romanello dell’University College di Londra, in un’intervista all’Ansa ha fatto il punto sulla situazione nel nostro Paese e ne è venuto fuori che il Lancet Countdown conferma che l’Italia ha ancora il triste primato in Europa di morti premature da esposizione alle polveri sottili PM2.5 – 45.600, con una perdita economica di oltre 20 milioni di euro – e che in questo genocidio ambientale siamo 11esimi al mondo.
In Europa le morti prematura da esposizione a PM2.5 sono 281.000 e a rischio sono soprattutto bambini e neonati che hanno sistemi immunitario e respiratorio ancora non del tutto sviluppati. Quindi la cattiva qualità dell’aria di oggi avrà un impatto a lungo termine sula salute della popolazione italiana ed europea, per non parlare delle megalopoli di tutto il mondo – in particolare quelle asiatiche – soffocate da uno smog venefico e persistente causato da traffico automobilistico, centrali a carbone e incendi agricoli e forestali.
