Probabile ritorno a sorpresa della Niña prima dell’inverno 2025/26…con quali impatti meteorologici stagionali?
Le ultime previsioni mostrano un sorprendente ritorno di La Niña, che dovrebbe emergere durante la stagione autunnale come un evento da debole a moderato. Le prime previsioni mostrano già un possibile impatto sui modelli meteorologici stagionali, in particolare durante l’inverno 2025/2026, negli Stati Uniti, in Canada e in Europa.
di Andrej Flis
tratto da Severe-Weather
La Niña è nota per interrompere la corrente a getto, disturbando i modelli meteorologici globali, rendendo il suo ritorno significativo per le previsioni a lungo termine.
In questo articolo, esamineremo le anomalie in via di sviluppo nel Pacifico e le loro previsioni, come La Niña influisce sui modelli meteorologici invernali e mostreremo perché abbiamo bisogno di osservare il Vortice Polare più da vicino nella stagione 2025/2026, a causa de La Niña.
ENSO E METEO GLOBALE
La Niña è una fase fredda del fenomeno ENSO, che sta per “El Niño Southern Oscillation“. Questa è una regione dell’Oceano Pacifico che passa periodicamente da una fase calda a una fredda. In genere, c’è un cambiamento di fase circa ogni 1-3 anni.
Ogni fase (fredda/calda) di solito si sviluppa tra la fine dell’estate e l’autunno e dura in genere fino alla primavera. Ma alcuni eventi possono durare fino a due o tre anni, come abbiamo visto in alcuni degli inverni passati.
La fase fredda ENSO è chiamata La Niña e la fase calda è El Niño. Oltre alle temperature, una delle principali differenze tra le fasi sono i modelli di pressione che sviluppano, visti di seguito come zone di alta (H) e bassa (L) pressione nel Pacifico.
La pressione sul Pacifico tropicale è più bassa durante il periodo di El Niño, con più precipitazioni e tempeste in questa regione.
Di converso, durante La Niña, la pressione è più alta e questo creacondizioni stabili e meno tempeste sul Pacifico equatoriale. Questi cambiamenti di pressione si traducono in una circolazione globale nel tempo, influenzando il clima stagionale su entrambi gli emisferi.
Entrambe le fasi ENSO influenzano in modo significativo le precipitazioni tropicali, i modelli di pressione e le complesse connessioni tra l’oceano e l’atmosfera. L’immagine sottostante mostra l’andamento della circolazione di una fase fredda, che si prevede influenzerà la prossima stagione invernale.
Influenzando e/o modificando questa circolazione, l’ENSO altera in modo significativo le precipitazioni tropicali e i modelli di pressione. Ciò influisce sul sistema di feedback atmosfera-oceano, che espande l’influenza ENSO a livello globale, modellando la temperatura invernale e i modelli di nevicate in Nord America e in altre regioni dell’emisfero settentrionale
Attualmente siamo in una fase neutra, uscendo da una debole La Niña dello scorso inverno. Ma mentre gli oceani sono attualmente calmi, le ultime previsioni mostrano qualcosa di stimolante per le stagioni autunnali e invernali.
IL PERIODO CLIMATICO NEUTRO
Di seguito è riportata l’ultima anomalia della temperatura dell’oceano da NOAA CRW e si possono vedere anomalie miste nell’area ENSO contrassegnata. Questa non è né una fase fredda né una calda vera e propria, e mostra che attualmente è attiva una fase completamente neutra. È inoltre possibile vedere la rara fredda “Nina atlantica” nell’area tropicale dell’Atlantico.
Ultime anomalie oceaniche
Il grafico seguente mostra l’anomalia della temperatura dell’oceano per la regione principale ENSO 3.4. Mostra e conferma correttamente la fase neutra, poiché i valori da aprile si muovono solo entro 0,2 sia in direzione fredda che calda. Questo è ben lontano da una vera soglia di fase fredda (calda) di -0,5 (+0,5), che deve essere superata stagionalmente.
Anche l’attività sotto la superficie dell’oceano è molto importante in questa storia. L’immagine qui sotto mostra l’anomalia della temperatura dell’oceano in base alla profondità. La pozza fredda di La Niña è ancora visibile nel bacino centrale del Pacifico, estendendosi fino a profondità di circa 150 m. Ma le sue caratteristiche superficiali sono state erose, con acque sotterranee più calde nell’area dell’estremo oriente.
Ma la firma ENSO si trova anche nell’atmosfera, non solo nell’oceano. Di solito possiamo vedere l'”impronta digitale” di una certa fase nella cosiddetta circolazione di Walker. Si tratta di un “anello atmosferico”, dove il movimento delle masse d’aria va da est a ovest sopra la superficie dell’equatore e da ovest verso est nei livelli superiori.
Di seguito è riportata un’immagine di esempio della circolazione di Walker, che mostra bene questo circuito d’aria atmosferica. Ciò provoca l’innalzamento dell’aria sul continente marittimo e l’abbassamento dell’aria sull’Oceano Pacifico orientale. Questo è complessivamente simile alla circolazione de La Niña che abbiamo mostrato più in alto nell’articolo.
Ciò significa che una fase ENSO fredda rafforza questa circolazione, mentre una fase calda può indebolirla notevolmente o rallentarla. I cambiamenti nella circolazione di Walker influenzano quindi la corrente a getto subtropicale e polare, influenzando i sistemi di pressione alle medie latitudini e il nostro tempo meteorologico.
Di seguito è riportata l’ultima analisi della circolazione di Walker e, come si può vedere, queste anomalie mostrano un aumento dell’aria nel Pacifico orientale e una dimionuzione a ovest. Sebbene anche altri fattori influenzino questa circolazione, si tratta di un’impronta digitale da manuale di un modello ENSO freddo-neutro nell’atmosfera.
Sulla base di questa analisi, non possiamo dire che una firma ENSO fredda stia dominando l’atmosfera, ma almeno il modello mostra qualcosa di più di uno stato freddo-neutro. Ciò ha un impatto sul clima stagionale e anche sul tempo in aree specifiche, come la stagione degli uragani atlantici.
Ma guardando l’ultimo round di previsioni a lungo termine, si prevede che tornerà una sicuramente una Niña più certa
UN’ANOMALIA FREDDA RITORNA QUEST’INVERNO
Le ultime previsioni a lungo termine stanno iniziando a mostrare una crescente anomalia del freddo nel Pacifico per l’inverno 2025/26 ad ogni nuovo calcolo/corsa. Si tratta di un cambiamento sorprendente, considerando che la maggior parte delle previsioni all’inizio di quest’anno mostrava una fase neutra, con anche alcuni segni di El Niño. Ma l’atmosfera sembra giocare ad un altro gioco meteorologico.
Di seguito sono riportate le ultime previsioni della temperatura dell’oceano per l’autunno e l’inizio dell’inverno dal modello NMME del Nord America. Si può vedere un’area di anomalie fredde sul Pacifico tropicale, che indica una La Niña da debole a moderata. Un evento del genere può avere un chiaro impatto sull’atmosfera invernale.
Le previsioni d’insieme a lungo termine riportate di seguito mostrano le previsioni per la principale regione ENSO. La previsione media di tutti i calcoli rientra nella fase più fredda, con un numero elevato di calcoli ben al di sotto della soglia de La Niña. Il segnale più debole proviene dal modello ECMWF, che ha fatto un passo avanti verso La Niña rispetto al run precedente.
Ma se guardiamo le previsioni di pressione di ECMWF per l’autunno e l’inizio dell’inverno, si può effettivamente vedere un’alta pressione amplificata sulle regioni ENSO. C’è un’anomalia di bassa pressione sul continente marittimo, che in totale indica una circolazione di Walker più forte e una chiara firma di una Niña attiva.
Di seguito è mostrata una previsione analogica estesa del NOAA PSL per la principale regione ENSO. Mostra un’alta probabilità di un ritorno de La Niña durante la stagione fredda 2025/2026. C’è anche una crescente possibilità di un nuovo evento El Niño nel 2026/2027, che monitoreremo attentamente nei prossimi mesi.
Quindi, cosa può portare una nuova fase de La Niña per l’inverno 2025/2026? Per questo, possiamo esaminare alcuni inverni passati e i modelli meteorologici che ne derivano.
L’IMPATTO INVERNALE DI LA NINA SUL NORD AMERICA
L’effetto più comune di una fase ENSO fredda (La Niña) è solitamente un forte blocco del sistema di alta pressione nel Pacifico settentrionale. Ciò reindirizza la corrente a getto polare verso il basso sopra gli Stati Uniti settentrionali e il Canada meridionale.
La circolazione del forte sistema di alta pressione promuove lo sviluppo di una regione di bassa pressione sull’Alaska e sul Canada occidentale. Ciò spinge la corrente a getto verso il basso tra i due sistemi di forte pressione negli Stati Uniti settentrionali.
L’immagine qui sotto mostra il reindirizzamento della corrente a getto durante un inverno di La Niña e i conseguenti modelli meteorologici che si sviluppano negli Stati Uniti e in Canada.
La corrente a getto spostata porta temperature più fredde e tempeste invernali dalle regioni polari fino agli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali. Il clima invernale più caldo e secco prevale negli stati meridionali.
Di seguito è riportata un’anomalia di pressione invernale durante i deboli eventi di La Niña. È possibile vedere l’anomalia prevista per l’alta pressione nel Pacifico settentrionale. Questo sposta la corrente a getto e contribuisce a creare un’anomalia di bassa pressione sul Canada e sugli Stati Uniti.
Sull’Europa, vediamo una tendenza di bassa pressione sulle parti meridionali e una pressione più elevata sul nord. Questo crea un flusso settentrionale sul continente.
Osservando l’analisi della temperatura dagli stessi dati, si può vedere l’area dell’anomalia fredda sotto la corrente a getto nel Canada occidentale, nel nord-ovest degli Stati Uniti. Le anomalie negative si estendono nel Midwest e negli stati centrali e orientali.
Il clima più caldo del normale e le condizioni invernali miti si sviluppano nel sud-ovest degli Stati Uniti e nell’estremo sud. Le principali dinamiche meteorologiche invernali di solito si sviluppano tra queste anomalie calde e fredde nel Midwest e negli Stati Uniti centro-orientali.
L’Europa mostra un’anomalia fredda, derivante da un forte flusso da nord e da est. Non è realistico aspettarsi una cosa del genere ogni La Niña, poiché questa regione non è sotto la sua influenza diretta come il Nord America. Ciò è probabilmente dovuto a uno o due inverni particolarmente freddi nel mix di anni.
L’unica previsione che attualmente copre l’intera stagione invernale 2025/2026 è del canadese CanSIPS. Mostra anche una debole La Niña in via di sviluppo e, come si può vedere qui sotto, mostra una pozza fredda sul Canada e sugli Stati Uniti settentrionali, molto simile alle analisi passate.
Con il cambiamento della corrente a getto, La Niña influisce in modo significativo anche sul potenziale delle nevicate sul Nord America, poiché i sistemi di pressione prendono un percorso diverso.
Poiché l’aria più fredda è più accessibile agli Stati Uniti settentrionali e al Canada meridionale durante un inverno di La Niña, ciò aumenta il potenziale di nevicate se l’umidità è disponibile. Nell’immagine qui sotto, puoi vedere l’andamento medio delle nevicate per tutti gli anni di La Niña.
È possibile vedere nevicate superiori alla media in gran parte degli Stati Uniti settentrionali e del Canada meridionale. Il picco delle nevicate è di solito alle latitudini più elevate del Pacifico nord-occidentale. Ma altre aree, stati come il Minnesota, il Wisconsin, il Michigan, New York, il Vermont e la Pennsylvania settentrionale, si distinguono per le nevicate più abbondanti in questi inverni.
Gli Stati Uniti meridionali di solito registrano meno nevicate in tali inverni perché la corrente a getto è più confinata agli stati settentrionali. Ma con la acqua del mare fredda. così vicina, nel Canada occidentale, forti eventi freddi e nevicate possono estendersi molto a sud e coprire tutti gli Stati Uniti orientali.
La Niña ha anche un impatto invernale che supera i livelli più bassi e può raggiungere la stratosfera.
UNA CONNESSIONE A VORTICE POLARE
Uno dei fattori invernali importanti è il vortice polare. Questo è un termine che descrive la circolazione invernale sull’emisfero settentrionale (meridionale), che si estende dai livelli superficiali fino alla parte superiore della stratosfera.
Storicamente, un inverno di La Niña ha circa il 60-75% di probabilità di produrre un evento di riscaldamento stratosferico (SSW), che è un collasso del vortice polare. Li ha prodotti in passato e anche negli inverni più recenti. L’immagine seguente mostra la frequenza tipica degli eventi SSW per mese e per evento ENSO.
Come puoi vedere, una fase di La Niña ha una maggiore probabilità di produrre un evento di collasso del vortice polare. Ne può produrre anche uno un po’ più avanti nella stagione, che è quello che abbiamo visto quest’inverno. Nel complesso, questo significa che un evento La Niña è favorevole per un vortice polare più debole.
Un debole vortice polare crea un modello di corrente a getto interrotto e una forte risposta meteorologica. Di conseguenza, ha più difficoltà a contenere l’aria fredda, che ora può fuoriuscire più liberamente dalle regioni polari negli Stati Uniti o in altre regioni a media latitudine.
Quindi, se vuoi un inverno più freddo e nevoso, la soluzione migliore è un vortice polare debole. In natura, un Vortice Polare debole significa essenzialmente una rottura del Vortice Polare stratosferico, con conseguente fuoriuscita di aria fredda dalle regioni polari.
Di seguito è riportata un’immagine che mostra le tipiche anomalie di pressione invernale sul Pacifico settentrionale e sul Nord America per ogni fase ENSO. Il terzo esempio mostra il miglior modello di pressione per interrompere il vortice polare in inverno e avviare un evento di riscaldamento nella stratosfera.
Come puoi vedere, il modello La Niña è nel complesso un po’ più favorevole per un Vortice Polare più debole. Ciò significa che è più facile influenzare i modelli meteorologici invernali, portando clima più freddo e nevicate negli Stati Uniti e in Europa.
Questo è solo uno dei fattori che attualmente suggerisce un alto potenziale di circolazione invernale più debole a causa della Niña
