Immagini 3D a nanoscala per comprendere le eruzioni vulcaniche e prevederne i rischi

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Immagini 3D a nanoscala per comprendere le eruzioni vulcaniche e prevederne i rischi

Fonte: CNR
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Uno studio internazionale coordinato dal Cnr-Issmc di Faenza ha per la prima volta utilizzato una tecnica innovativa su rocce vulcaniche, la pticografia a raggi X, per analizzare in 3D su scala nanometrica i cristalli che si producono durante unโ€™eruzione vulcanica esplosiva. In questo modo รจ possibile ottenere informazioni cruciali per una corretta valutazione del rischio in occasione di eruzioni particolarmente esplosive. La ricerca รจ pubblicata su Nature Communications

L’Istituto di scienza, tecnologia e sostenibilitร  per le ceramiche del Consiglio nazionale delle ricerche di Faenza (Cnr-Issmc) ha coordinato uno studio internazionale che apre nuove prospettive nella comprensione delle eruzioni vulcaniche altamente esplosive, le piรน pericolose per le comunitร  che vivono in prossimitร  di vulcani attivi, caratterizzate dalla produzione di grandi colonne di cenere e gas, e deposito di ingenti volumi di materiale vulcanico anche a chilometri di distanza dallโ€™eruzione.

Utilizzando una tecnica avanzata che sfrutta i raggi X per creare immagini ad alta risoluzione โ€“ la pticografia a raggi X, disponibile presso i sincrotroni per lโ€™analisi di materiali direttamente in 3D su scala nanometrica โ€“ il team ha analizzato in maniera innovativa le forme tridimensionali dei nanocristalli, o โ€œnanolitiโ€ che si formano nel magma durante la risalita verso la superficie allโ€™interno dei condotti vulcanici, quando si verifica unโ€™eruzione, con lโ€™obiettivo di comprenderne il loro comportamento e il ruolo. Proprio nella fase di risalita del magma attraverso la crosta verso la superficie, infatti, avvengono processi che determinano l’esplosivitร  di un’eruzione vulcanica, come la formazione di cristalli e bolle, e l’aumento della viscositร  del magma: fattori che influiscono sulla probabilitร  di un’eruzione esplosiva. Comprendere tali processi permette, quindi, di ottenere informazioni cruciali per una corretta valutazione del rischio.

Lo studio รจ pubblicato su Nature Communications. โ€œTali cristalli hanno dimensioni inferiore a 1 micron (per confronto, un capello umano ha un diametro di 100 micron) e sono pertanto difficili da osservare utilizzando tecniche di microscopia convenzionaliโ€, spiega Emily C. Bamber, ricercatrice del Cnr-Issmc e autrice principale dello studio. โ€œAttraverso la tecnica della pticografia a raggi X siamo riusciti, invece, ad acquisire informazioni cruciali per comprendere la forma, la distribuzione e l’interazione tra i cristalli, per capire il loro impatto sulla viscositร  del magma e, in ultima analisi, sull’esplosivitร . Tale tecnica ha permesso di visualizzare la struttura 3D dei cristalli nelle rocce vulcaniche, scoprendo che i nanocristalli sono inclini all’aggregazione, aumentando il loro volume effettivo e l’impatto sulla formazione ed evoluzione del magmaโ€.

La ricerca รจ stata condotta in collaborazione con un gruppo di ricercatori internazionale di diverse universitร  ed enti di ricerca: Universitร  di Manchester (Regno Unito), Universitร  di Camerino (Italia), University College di Londra (Regno Unito), Diamond Light Source (Regno Unito), INGV di Catania (Italia), Universitร  di Liverpool (Regno Unito), Universitร  di Bristol (Regno Unito), Universitร  di Torino (Italia) e Universitร  di Bayreuth (Germania).

โ€œIl nostro studio ha importanti implicazioni soprattutto per la comprensione della struttura su scala nanometrica dei magmi basaltici, mostrando come la cristallizzazione e l’aggregazione dei nanoliti possano influire sulla viscositร  del magma e, quindi, sulla probabilitร  di un’eruzione altamente esplosivaโ€, prosegue Bamber. โ€œIn Italia, ad esempio, un vulcano basaltico come lโ€™Etna presenta un’ampia gamma di stili eruttivi – da colate laviche e fontane di lava meno intense a eruzioni storiche altamente esplosive: comprendere i meccanismi che guidano l’evoluzione verso un comportamento vulcanico altamente esplosivo รจ, pertanto, importante per valutare il rischio. L’utilizzo di tecniche innovative basate su sincrotrone, come la pticografia a raggi X, puรฒ aiutarci a estendere la nostra conoscenza delle caratteristiche tessiturali nelle rocce vulcaniche alla scala nanometrica, fornendo informazioni preziose circa la dinamica di risalita del magma e il controllo dell’esplosivitร  nei vulcani attiviโ€.

Questo filone di ricerca sarร  ulteriormente sviluppato da Bamber attraverso il progetto ERC NANOVOLC del Cnr-Issmc, sotto la direzione del Principal Investigator Danilo Di Genova.

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