Sul fortissimo terremoto che ha colpito l’Alaska il 6 dicembre 2025

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Sul fortissimo terremoto che ha colpito l’Alaska il 6 dicembre 2025

Sul fortissimo terremoto che ha colpito l’Alaska il 6 dicembre 2025

tratto da Meteoweb

Un potente terremoto di magnitudo 7.0 ha scosso il settore più remoto del confine tra Alaska e Yukon nella giornata del 6 dicembre 2025, con epicentro localizzato sotto l’enorme apparato glaciale dell’Hubbard Glacier. Un evento sismico di questa energia, in genere, sarebbe in grado di produrre conseguenze devastanti. In questo caso, però, l’impatto diretto sulla popolazione è stato fortunatamente minimo: l’area colpita è pressoché disabitata, raggiungibile quasi esclusivamente tramite velivoli speciali per ambienti glaciali.

Secondo le prime analisi strumentali, lo scuotimento locale ha raggiunto il grado VII della scala Mercalli, ovvero “molto forte”. Le scosse di assestamento stanno delineando una zona di frattura lunga circa 65 chilometri, con propagazione prevalente verso ovest-nordovest rispetto all’epicentro principale.

Una delle aree geologicamente più complesse del pianeta

Dal punto di vista tettonico, il settore interessato dal sisma rappresenta uno dei nodi geodinamici più intricati del Nord America. Qui si incontrano infatti:

  • la Fairweather–Queen Charlotte Fault, una delle grandi faglie trascorrenti della costa pacifica canadese;
  • la zona di subduzione delle Aleutine, dove la placca Pacifica sprofonda sotto l’Alaska;
  • la Totschunda Fault, collegata al sistema della celebre Denali Fault.
Mappa terremoto Alaska

Tra questi grandi sistemi fagliati esiste da decenni una vera e propria “lacuna geologica”, una zona in cui la struttura delle faglie risultava solo ipotizzata. Proprio lì, secondo i nuovi dati, sembra essersi originato il terremoto.

Una faglia nascosta sotto il ghiaccio

Gli aftershock stanno fornendo indicazioni estremamente interessanti: non si distribuiscono lungo una linea netta, ma formano una vera e propria “nuvola sismica” sotto la parte superiore dell’Hubbard Glacier. Inoltre:

  • non coincidono con le faglie già mappate;
  • mostrano meccanismi di rottura molto diversi tra loro (trascorrenti, normali e compressivi);
  • presentano orientamenti variabili, segnale tipico di una struttura ancora sconosciuta.

Tutto lascia pensare all’esistenza di una faglia curva non cartografata, completamente nascosta sotto centinaia di metri di ghiaccio. Un vero rompicapo per la sismologia moderna.

Il precedente del grande terremoto di Denali

Gli studiosi richiamano il confronto con il celebre terremoto di Denali del 2002, che produsse fratture spettacolari nei ghiacci sovrastanti. Anche in questo caso, non si esclude che il sisma del 2025 possa aver generato:

  • deformazioni superficiali del ghiacciaio;
  • micro-collassi interni;
  • riorientamenti e riorganizzazioni del flusso glaciale nel medio periodo.

Se confermato, questo evento rappresenterebbe una occasione scientifica rarissima per osservare come un grande terremoto tettonico interagisce con una delle più grandi masse glaciali del Nord America.

Perché questo evento è così importante

Questo terremoto sotto un ghiacciaio non è solo una scossa in una zona remota: è una finestra aperta sulla dinamica profonda del pianeta, in un’area dove tettonica, subduzione e ghiaccio si sovrappongono in modo unico.

Comprendere questa struttura nascosta significa migliorare le stime di pericolosità sismica non solo per l’Alaska sud-orientale, ma anche per tutta la fascia pacifica nordamericana, fornendo indicazioni preziose per la valutazione del rischio e la pianificazione a lungo termine in un’area strategica dal punto di vista geologico e climatico.

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