Una settimana di ghiaccio al Pian Grande di Castelluccio di Norcia (PG): la conferma di un microclima eccezionale nell’altopiano umbro
Una settimana di ghiaccio al Pian Grande di Castelluccio di Norcia (PG): la conferma di un microclima eccezionale nell’altopiano umbro
Tra le fine di novembre e i primi giorni di dicembre 2025, le temperature in mezzo al Pian Grande, non sono mai riuscite a superare gli 0°C: un evento non così raro, in inverno, il quel luogo, anzi, ma che ora possiamo monitorare in tempo reale
Di Michele Cavallucci – Previsore Associazione Perugia Meteo
L’inverno meteorologico è iniziato da pochi giorni, tra alti e bassi e situazioni estreme, sicuramente più orientate alle temperature sopra media, che a quelle sotto media, anche se per alcuni giorni, alla fine di novembre, abbiamo avuto nevicate di rilievo sull’Appennino centrale, di cui la prima completamente “fusa” da una libecciata importante, salvo poi avere un nuovo apporto nevoso, particolarmente sulla zona dei Sibillini, con cumulate anche importanti.
In questa situazione altalenante, a partire dal 29 novembre fino al 5 dicembre, una zona dell’appennino umbro, molto famosa per lo scenario mozzafiato che la caratterizza, che sarebbe l’Altopiano di Castelluccio di Norcia (PG) in Umbria, ha vissuto una settimana con temperature che si sono sempre mantenute al di sotto dello zero, che in meteorologia significano 7 giorni di ghiaccio. La giornata di ghiaccio si differenzia da quella di gelo, in quanto, la condizione della seconda denominazione, è che le minime scendano sotto gli 0°C ma che le massime possano stare in territorio positivo

Andando ad analizzare il microclima che caratterizza l’altopiano di Castelluccio, composto dal Pian grande, il Pian Piccolo, il Pian Perduto, va ricordato che esso è un bacino completamente chiuso e che ha, come unica “via d’uscita”, per quello che concerne le precipitazioni e l’acqua derivante dalla fusione della neve, il fosso dei Mergani, che incide la parte meridionale del Pian Grande, come se fossero delle vene sanguigne, fino a finire in una gigantesca dolina, chiamata Inghiottitoio, dove l’acqua passa nel sottosuolo, drenando nelle falde.

Le cime che lo circondano, a est, sono tutte al di sopra dei 2000 metri, con la caratteristica groppa del Redentore, solcato dai suoi canaloni nel pendio scosceso che arriva alla piana, che raggiunge i 2448 metri. A ovest, invece, le montagne che delimitano la piana partono dai quasi 2000 metri del monte Lieto, i quasi 1900 del Monte Patino e i 1718 del Monte Ventosola.

Questa particolare conformazione geomorfologica, favorisce il fenomeno dell’inversione termica che, tipicamente in inverno ma non solo, in condizioni di alta pressione e cieli sereni, dove il raffreddamento del suolo per irraggiamento intrappola l’aria fredda a bassa quota, crea uno “strato-tappo” che impedisce il rimescolamento verticale, mantenendo temperature più basse in pianura rispetto alle montagne circostanti. Questo, sull’altopiano di Castelluccio, per chi c’è stato, in qualsiasi stagione, in presenza soprattutto di cielo sereno o di nebbia al piano, comporta differenze di temperature vistose, a volte davvero pazzesche tra l’abitato del paese di Castelluccio e i piani circostanti

Da quest’anno, la nostra associzione, Perugia Meteo, insieme a quella di Caput Frigoris, hanno spostato una stazione meteorologica direttamente sul pian grande, precisamente a metà della caratteristica strada rettilinea che solca il piano, all’altezza del Sibillini Ranch, iniziando un monitoraggio che, forse, non è era mai stato fatto, con frequenza oraria, in questa zona, ma solo occasionalmente, il più delle volte con il termometro delle automobili in transito o con termometri, anche di precisione, degli appassionati
La stazione meteorologica è una Davis Vantage Pro2, ed è situata all’altezza di 1280 metri slm, mentre il paese di Castelluccio è a 1452 metri slm, 172 metri di differenza che sembrano qualcosa di minimale, ma in questo contesto sono importantissimi, anche perchè, molto spesso, i piani sono coperti dalla nebbia, mentre il paese e al di sopra di questo strato completamente gelato, con temperature che, a volte, sono di 10 gradi inferiori rispetto all’abitato.

Ma andiamo ad analizzare la settimana di ghiaccio di cui parliamo nel titolo dell’articolo: infatti, come mostrano i grafici della stazione meteo, la temperatura ha iniziato ad entrare in territorio negativo alle 17 00 del 28 novembre 2025, con condizioni di innevamento al suolo.

Poi, sono stati raggiunti valori minimi e massimi continuamente sotto lo zero, con minima di -17,7°C registrata alle ore 08.00 dell’1 dicembre, cosa confermata da un nostro lettore che si trovava nei pressi della stazione meteo, intorno alle 8,45 che ha rilevato -14,6°C dopo che era uscito il sole sul Pian Grande

La temperatura è tornata sopra lo zero, alle ore 13.00 del 5 dicembre, praticamente dopo una settimana e mezzo di ghiaccio, con 4 giorni in cui la nebbia non si è mai dissolta, con minime vicine a -10°C e nebbia, un ambiente estremo, se si pensa ad una condizione che è perdurata per quasi 96 ore, questa della riduzione di visibilità

Questo mezzo di monitoraggio, ci permetterà, nei prossimi mesi, sperando in un inverno “normale”, di monitorare i valori estremi che si raggiungono sul Pian Grande che, per diversi giorni, dal 29 novembre, è stata la stazione meteorologica della rete di Lineameteo, più fredda, alla quota di 1280 metri slm, anche più fredda di molte località alpine pari quota, e questi sono dati che sono sorprendenti solo perchè sono stati evidenziati, e lo verranno anche in futuro, dalla nostra attività di raccolta dati.
Foto di Copertina di Massimo Mindoli