Ecco il video di Elios 2, il drone che ha risolto il mistero sulle scorie nucleari di Chernobyl

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Ecco il video di Elios 2, il drone che ha risolto il mistero sulle scorie nucleari di Chernobyl

Nel reattore 5 di Chernobyl non ci sono piรน scorie nucleari: il mistero che avvolgeva la centrale teatro del disastro del 1986 รจ stato finalmente risolto da un drone, Elios 2, tranquillizzando (almeno su questo) la popolazione.
di Roberta De Carolis
www.greenme.it

Al momento del disastro il quinto blocco della centrale di Chernobyl era in costruzione e in fase di completamento. Per la fretta di abbandonare velocemente quei luoghi, nessuna aveva mai appurato se le piscine di contenimento nel reattore 5 avessero mai ricevuto le barre di combustibile allโ€™uranio impoverito per le quali erano state prodotte. Un mistero preoccupante che durava dal lontano 1986 risolto ora dalla tecnologia: Flyability ha infatti collaborato con DroneUA per condurre una missione presso la centrale nucleare di Chernobyl utilizzando Elios 2, specificamente progettato per sorvolare la zona e raccogliere le prove necessarie.

E sรฌ, ora lo sappiamo con certezza: il reattore 5 รจ libero da scorie. Una conclusione giunta dopo 1 anno di missione condotta sul posto dal drone Elios 2, ampiamente sperimentato per le ispezioni nelle centrali nucleari ma mai coinvolto negli sforzi per disattivarne una. Un doppio incredibile risultato dunque.

โ€œLa missione di Chernobyl รจ stata stressante, perchรฉ il muro su cui dovevamo sorvolare era alto 70 metri, quindi non cโ€™era modo di riavere il drone se il segnale fosse stato perso โ€“ racconta Charles Rey, Training Manager di Flyability, tra i leader della missione โ€“ Ma la missione รจ stata un grande successo e i responsabili di Chernobyl sono stati molto contenti del video e delle immagini che siamo riusciti a raccogliere allโ€™interno del reattore 5โ€.

Il team di disattivazione di Chernobyl aveva poca esperienza nellโ€™uso dei droni per raccogliere dati visivi in โ€‹โ€‹remoto. Lo strumento usato era  unico, collocato allโ€™interno di una gabbia protettiva, che gli consente di entrare in spazi interni ristretti per raccogliere dati visivi a scopo ispettivo.

Sebbene il reattore sia strutturalmente solido, lโ€™accesso alle aree al suo interno dove potevano esserci scorie nucleari era inaccessibile perchรฉ gli ingressi erano troppo alti da terra. I piloti di Flyability dovevano trovarsi al centro del reattore, in una fossa profonda circa 25 metri, una posizione impossibile da occupare se il reattore fosse stato ancora attivo.

Ma con Elios 2 sono stati in grado di volare nel reattore 5 e raccogliere dati visivi sufficienti per determinare che le piscine erano vuote e non cโ€™erano scorie nucleari presenti in nessuna parte allโ€™interno. Alcuna prova che le piscine di contenimento fossero vuote era mai stata raccolta prima.

Ottima notizia, che comunque non tranquillizza completamente su Chernobyl. Da decenni infatti, ormai, vengono documentati i danni che la fauna selvatica ha riportato allโ€™indomani del disastro nucleare di Chernobyl, e proprio 10 giorni fa un nuovo studio ha scoperto che le radiazioni stanno continuando a compromettere la riproduzione dei bombi, a 35 anni di distanza da quel terribile 26 aprile 1986.

Come se non bastasse, poi in piena emergenza coronavirus, lo scorso aprile, hanno imperversato incendi proprio nellโ€™area che ospitava la centrale nucleare, inasprendo una situazione giร  compromessa. Il team di smantellamento di Chernobyl ha pianificato di includere le prove visive raccolte da Elios 2 in un rapporto presentato alle autoritร  internazionali sullo stato dei reattori della centrale.

Fonti di riferimento: Flyability /  Flyability/Youtube

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